Ammettiamolo: è una delle situazioni più imbarazzanti. Ci troviamo in mezzo ad altre persone, in un contesto silenzioso abbastanza da far sì che tutti possano perfettamente sentire il nostro stomaco che non smette di “brontolare”. Anche se quei rumori, in realtà, non provengono propriamente dallo stomaco, bensì dall’attività dell’intestino, la cosiddetta peristalsi intestinale. Cosa sta succedendo all’interno del nostro organismo?
Cosa scatena i “rumori dello stomaco”
Si chiamano borborigmi quei fastidiosi rumori dello stomaco. I borborigmi, anche detti gorgoglii addominali, sono dei rumori dovuti ai movimenti dei gas intestinali legati alla cosiddetta peristalsi. Quest’ultima è la contrazione progressiva del tratto gastro-intestinale, fondamentale nel processo di digestione (che, ricordiamolo, inizia già in bocca con una lunga masticazione del cibo). In ogni caso, non c’è da preoccuparsi. Anche se è bene sapere che l’esaltata produzione dei borborigmi dopo un pasto può essere legata ad alcuni fattori:
- Ingestione di cibi verso cui si è intolleranti (per esempio il latte) o che provocano una maggiore fermentazione da parte della flora batterica (leguminose, vegetali, alimenti ricchi di zuccheri, amidi e grassi).
- Una alterazione della flora batterica intestinale o un’alimentazione non equilibrata.
- Quando il gorgoglio nello stomaco è forte e persistente più del normale, è consigliabile effettuare una visita per accertare se possa derivare dalla sindrome del colon irritabile, un disturbo assai comune che si caratterizza per l’insorgere di crampi, gonfiore, gas intestinali, diarrea.
Come evitare i borborigmi
- Prima di un appuntamento o una riunione mattutina, è certamente d’aiuto fare colazione. Il lungo digiuno notturno aumenta le secrezioni gastriche e provoca facilmente brontolii.
- Se invece si pranza con legumi, cavoli e broccoli, cipolle o patate è bene tenere presente che possono favorire la fermentazione e la formazione di aria nella pancia.
- Lo stesso discorso vale per il consumo di chewing gum che, attraverso la masticazione, invia segnali stimolanti all’intestino, che comincia a muoversi, producendo in alcuni casi fastidiosi rumori nello stomaco.
- “Spizzicare” qualcosa di “secco” come cracker e biscotti, per fare un piccolo spuntino tra un pasto e l’altro. Utili per accompagnare il caffè o il tè che, in alcune persone, possono stimolare la peristalsi intestinale. «Ricordiamoci inoltre di assumere almeno 1,5 litri di bevande al giorno. I liquidi supportano l’apparato digerente nell’esercizio delle sue funzioni, facilitando il lavoro intestinale e riducendo la fermentazione.»
- Masticate più a lungo gli alimenti: in questo modo il processo di miscuglio tra elementi solidi e liquidi produrrà meno gas.