Si chiama crono-dieta (o crono-nutrizione), un regime alimentare che tiene in considerazione non solo quali alimenti si ingeriscono e quante calorie si assumono ma anche quando si consumano i pasti.
A seconda dell’ora in cui ci si mette a tavola, si assimila in maniera diversa il cibo, e ciò può avere delle ripercussioni anche sul nostro peso forma.
Questo è dovuto alle variazioni metaboliche e ormonali, regolate dal puntualissimo orologio biologico, nei vari momenti della giornata, che influiscono sull’assorbimento e sullo smaltimento di grassi, carboidrati e zuccheri.
Per non appesantirsi e non accumulare troppe calorie, è necessario nutrirsi rispettando i ritmi dell’organismo e le fasce orarie nelle quali il metabolismo è più attivo.
Al contrario, mangiando sregolatamente, si finisce per metter su qualche chilo di troppo.
Secondo uno studio condotto da Joseph Takahashi del Southwestern Medical Center negli Stati Uniti e pubblicato sulla rivista “Cell Metabolism”, mangiare in determinate ore della giornata favorirebbe la perdita di peso.
Colazione: tra le 7 e le 9
La colazione andrebbe consumata tra le 7 e le 9 del mattino: in questa fascia oraria l’insulina, cioè l’ormone che controlla il livello degli zuccheri, e l’attività metabolica sono al massimo, quindi gli alimenti ingeriti vengono digeriti velocemente e smaltiti in men che non si dica. Ecco perché saltare il primo pasto della giornata è del tutto inutile e controproducente. In questo lasso di tempo, quindi, si può fare il pieno di grassi, zuccheri e carboidrati “a cuor leggero”: via libera a latte, yogurt, caffè, frutta fresca e cereali integrali.
Pranzo: tra le 12 e le 14
Il pranzo andrebbe consumato tra le 12 e le 14, perché in questo momento della giornata gli ormoni della tiroide sono molto attivi, accelerano il metabolismo e non permettono ai grassi di accumularsi.
L’ideale quindi sarebbe prediligere i carboidrati a basso indice glicemico (come, ad esempio, pasta, riso e pizza integrali), sempre abbinati a un piatto di verdure o di legumi.
Cena: tra le 19 e le 21, anche con pasta
Non serve, la sera, bandire i carboidrati. Piuttosto serve mangiare in quella fascia oraria (19-21) pasti non troppo abbondanti, soprattutto in grassi: l’energia in eccesso, acquisita prima di andare a letto, non potrà essere bruciata e sarà accumulata sotto forma di grasso corporeo.
Quando si consuma un pasto ricco di grassi a cena, inoltre, capita spesso di svegliarsi l’indomani mattina con poca fame. Colpa dei corpi chetonici derivanti dagli acidi grassi, il cui effetto anoressizzante – una volta in circolo nel sangue – è ormai comprovato.
La conseguenza è che spesso si salta la colazione: nulla di più sbagliato, secondo gli esperti.