Le apnee notturne sono una vera e propria patologia cronica molto più diffusa di quel che si pensi; si calcola infatti che ne soffra circa il 7% degli adulti, con una maggiore incidenza nella popolazione maschile.
In buona sostanza soffrire di questa patologia comporta ripetute interruzioni dell’attività respiratoria durante il sonno. Si possono contare anche decine e decine di apnee notturne in una sola notte. A causa di questo disturbo, chi ne è affetto si sveglia, magari anche solo per 2 o 3 secondi, e il suo sonno si trasforma in qualcosa di frammentario e spezzettato (e dunque non riposante). Un problema, sul lungo periodo, assolutamente da non sottovalutare.
Ecco cosa rischia chi soffre di apnee notturne e perché dobbiamo controllare che non stia capitando anche a noi.
Apnee notturne, cosa rischia chi ne soffre
A causa dell’ipossia, le apnee notturne sono un fattore di rischio per le malattie cardio-cerebrovascolari e chi ne soffre ha una maggior incidenza di aritmie, infarti, ipertensione, insufficienza cardiaca e ictus
Quali sono i soggetti più a rischio di soffrire di apnee notturne
La sindrome da apnee notturne è in aumento perché aumentano le persone sovrappeso. A favorire la comparsa di apnee notturne sono, oltre ai chili di troppo, il fumo, il consumo di alcol e l’uso di farmaci per dormire.
Come affrontare la sindrome da apnee notturne
- Ci sono vari stadi. In prima battuta se la causa è il sovrappeso, si può pensare a dimagrire, anche se è facile a dirsi ma molto più difficile a farsi.
- In qualche raro caso può bastare un bite antirussamento da indossare la sera e spostare in avanti la mandibola in modo da respirare meglio. Molto spesso, poi, le apnee notturne vengono mentre si dorme in posizione supina. E’ in questa posizione che il collasso del collo provoca il blocco delle prime vie aeree.
- Sembrerà strano ma uno dei modi per evitare che si dorma in questa posizione è cucire nel pigiama una banalissima pallina da tennis all’altezza della schiena che infastidendoci ci fa girare sul fianco. Questa si chiama terapia posizionale.
- Esiste poi una vera e propria macchina, che si chiama Cpap. Serve a pompare ossigeno quando arriva l’apnea. E’ una vera e propria macchina che si deve tenere a bordo letto e si deve indossare con una mascherina mentre si dorme.
- Chi sospetta di soffrire di apnee notturne deve rivolgersi a uno specialista del sonno. Viste le complicanze sull’apparato cardiocircolatorio, trascurare le apnee notturne potrebbe rivelarsi molto rischioso.