A scuola senza zaino. Un progetto che, partito dal 2006, a 12 anni di distanza coinvolge un numero sempre maggiore di scuole e di alunni che vanno a scuola a spalle leggere.
Sono 264 gli Istituti Scolastici, 496 le scuole, 2.715 i docenti, che fanno i conti tutti i giorni con una scuola ridisegnata diversamente negli spazi, nel materiale e nella didattica, per un totale di 35.410 alunni che oramai vanno a scuola con le mani in tasca.
Ma come funziona esattamente?
I benefici delle scuole senza zaino
Via zaini pesanti, al loro posto al massimo i bambini avranno una cartellina leggera. Ma non è solo questo. Il progetto “Scuola senza zaino” prevede anche uno spazio diviso in aree di lavoro (area tavoli, area laboratori, area individuale) invece del classico ordine con la cattedra frontale e i banchi. Anche i libri di testo lasciano il posto a strumenti fatti in legno o in altro materiale. E al posto dei voti ci saranno valutazioni motivazionali.
Il concetto di ospitalità, come sono diverse le aule!
L’aula tradizionale è organizzata di solito con l’impiego di banchi disposti in file allineate e la presenza della cattedra, dietro la quale il docente esegue tutte le azioni caratterizzanti una relazione di insegnamento frontale pervasiva; la lavagna di fianco alla cattedra, due armadi fissati alle pareti del locale per contenere qualche oggetto e qualche libro. Lo spazio è monòtopo, nel senso che è costituito da una sola grande area di lavoro.
Spazi e materiali nuovi, didattica rinnovata
Rinnovare la didattica significa ripensare gli spazi scolastici, sviluppando quattro dimensioni:
– il valore pedagogico dell’ambiente come soggetto che partecipa al progetto educativo;
– la vivibilità, il senso estetico, il comfort;
– la sicurezza, il benessere, la salute;
– l’ecologia e il rispetto dell’ambiente.
Dunque, il valore dell’ospitalità si riferisce prima di tutto all’organizzazione degli ambienti, pensati e realizzati in modo che risultino accoglienti, ordinati, gradevoli, ricchi di materiali, curati anche esteticamente.