Lui lei e l’aria condizionata, ci risiamo: ecco perché è un bene che comandi lei

0
2094

Lui, lei e l’aria condizionata. E’ una vera ‘guerra fredda’ quella che si consuma negli uffici e nelle case di tutto il mondo. Il più delle volte il fronte di chi la vorrebbe spenta, o quantomeno non settata su temperature polari, è tutto al femminile. Ma se le quote rosa si accaniscono nella battaglia del termostato un motivo c’è e lo svela la scienza, suggerendo che forse per il bene della produttività delle impiegate vale la pena non sottovalutare la questione. 

La questione è che le donne, è la conclusione dei ricercatori, ragionano meglio al caldo. I loro punteggi, rileva un nuovo studio, sono migliori nelle stanze più riscaldate. Questo spiegherebbe anche la dipendenza  da lana e maglioni, ‘must have’ da avere sempre a portata di mano, nascosti in borsa per ogni evenienza. Precedenti lavori scientifici hanno persino suggerito che chi ha pensato le temperature nei luoghi di lavoro decenni fa, su misura per il comfort dell’uomo, può aver sovrastimato la produzione di calore corporeo delle donne – penalizzate forse da un metabolismo più lento – del 35%.

I gradi influiscono sulla produttività di lui e lei?

Sì, secondo quando appurato dagli autori, Tom Y. Chang della Usc Marshall School of Business di Los Angeles (Usa), e Agne Kajackaite del Wzb Berlin Social Science Center di Berlino (Germania).

aria condizionata troppo fredda

I ricercatori hanno chiesto a più di 500 studenti universitari di fare dei test – problemi matematici e logici – per un’ora in stanze con la colonnina al mercurio impostata prima sul freddo e poi sul caldo. A temperature più basse, gli uomini hanno ottenuto punteggi più alti rispetto alle donne in alcuni dei test (per esempio matematici). Ma man mano che una stanza si faceva più calda, i risultati femminili aumentavano significativamente. “Quindi c’è questo divario di genere – ragiona Kajackaite – Ma poi quando la temperatura aumenta scompare” nel test di matematica, e le donne superano gli uomini sul test verbale.