A quanti di noi capita al mattino di svegliarsi con le articolazioni doloranti, che scricchiolano e faticano e “mettersi in moto”? Spesso si tratta semplicemente di un’errata postura assunta durante la notte. Oppure di un movimento brusco. O di un materasso non proprio ideale. Ma a volte può essere un campanello d’allarme per qualcosa di più serio.
In Italia circa l’1% della popolazione, in particolare quella compresa tra i 40 e i 60 anni e di sesso femminile, ha l’artrite reumatoide. Di che si tratta? Della più comune malattia autoimmune sistemica.
L’artrite reumatoide è molto invalidante: essa può infatti portare a serie difficoltà nello svolgere semplici gesti quotidiani. Gesti semplici come aprire un barattolo, allacciarsi le scarpe o camminare diventano difficili. La patologia in questione colpisce principalmente le articolazioni in modo simmetrico (mani e piedi), ma, in quanto sistemica, può colpire anche gli organi (cuore, reni, polmoni). Basta un evento scatenante per attivare l’artrite reumatoide che è una difesa auto-immune del nostro organismo. Quale può essere l’evento scatenante? Per esempio il fumo, o un’infezione virale, lo stress, cattiva igiene orale. Continua a leggere dopo la foto
Risultato: il tessuto sinoviale molle che ricopre le articolazioni si infiamma provocando fastidi e dolore. Oltre alla predisposizione familiare e ormonale e alle infezioni virali, un fattore scatenante l’artrite reumatoide è il fumo. Diverse ricerche scientifiche, infatti, mostrano come il fumo di sigaretta sia un fattore di rischio che può aumentare le probabilità di insorgenza della malattia, causarne il peggioramento e ridurne la risposta alle terapie seguite.
Ma come ci si può accorgere di avere l’artrite reumatoide? All’esordio questa patologia si manifesta nelle mani, nei polsi, nei piedi per poi estendersi a spalle, gomiti, ginocchia e anche. Si avverte prima fastidio, poi un vero e proprio dolore che si fa via via più intenso e rende difficile anche i piccoli gesti quotidiani. Nel dubbio, meglio rivolgersi al proprio medico che saprà dare le giuste indicazioni. Continua a leggere dopo la foto
Il medico potrà giungere a una diagnosi certa a fronte di gonfiore, sensazione di calore, dolore, rigidità, soprattutto mattutina, e forte limitazione nei movimenti, che si protraggono da più di sei settimane. Gli esami di laboratorio aiuteranno poi nella formulazione della diagnosi. Per esempio la presenza di alti livelli di fattore reumatoide nel sangue e di specifici anticorpi è un segnale importante. Spesso si ricorre anche a esami strumentali (in particolare RX a mani e piedi, ecografia articolare e risonanza magnetica).
L’artrite reumatoide è una malattia che peggiora col tempo e che provoca deformità e instabilità. Solitamente i sintomi si presentano ciclicamente: periodi in cui l’infiammazione è più intensa si alternano a momenti di “apparente sonnolenza” in cui sembrano ridursi notevolmente o quasi sparire. Continua a leggere dopo la foto
Esiste una cura? Il medico cercherà di intervenire con farmaci antinfiammatori per ridurre il dolore; con farmaci di fondo (tradizionali e biotecnologici) e con la riabilitazione per il recupero della funzionalità delle articolazioni e della fluidità dei movimenti. Un ruolo importante, sia nella prevenzione che nella cura, lo ha uno stile di vita sano: una regolare attività fisica, per rinforzare il tono muscolare e, in casi di infiammazione particolarmente grave, il riposo, aiuteranno a rallentare lo sviluppo della patologia.
Anche una corretta alimentazione, ricca di frutta e verdura e povera di grassi, può aiutare a donare un benessere generale al corpo.
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