Covid19: ecco la “variante milanese”

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Mentre le dosi somministrate di vaccino aumentano sempre più, i ricercatori continuano a studiare e comprendere il codice genetico del coronavirus, scoprendo nuove ‘mutazioni’ e quindi nuove varianti del virus stesso. E’ questo il caso della nuova ‘variante milanese’ che come riportato su fanpage.it, “è stata identificata in due pazienti, un uomo di 51 anni e una donna di 48 anni, entrambi medici della divisione ospedaliera Covid di un ospedale italiano con sede a Milano, in Lombardia”. 

A differenza di tutte le mutazioni genetiche fino ad ora identificate nel resto del mondo, quella scoperta nella città lombarda si differenzia per come il virus utilizza proteine differenti per entrare nelle cellule, ovvero tramite la cosiddetta ‘proteina ORF-6’. “Si tratta di una proteina molto piccola, che ha una funzione regolatoria nel virus, cioè non crea la sua struttura, ma agisce sulla sua patogenesi, cioè sul modo in cui il virus causa la malattia nell’organismo ospite” come riporta il sito tg24.sky.it

La mutazione cromosomica che orf6 causa sul virus, porterebbe alla produzione di interferone, ovvero una proteina prodotta naturalmente dalle cellule a seguito di un grosso stimolo; seppur la funzione di quest’ultima sia quella di inibire la crescita delle cellule tumorali, una sua produzione eccessiva potrebbe determinare l’aggravamento dell’infezione da Covid19. Ad ogni modo, secondo quanto riferito su ragusanews.com, “il  Sars-Cov-2 è già arrivato a oltre 4mila modifiche dalla comparsa, un anno fa, del ceppo originario” ma nessuna di queste sembrerebbe possa mettere in discussione l’efficacia dei vaccini fino ad ora prodotti, nel frattempo, gli studi ed approfondimenti su questa nuova ‘variante milanese’ vanno avanti.