Infezione delle vie urinarie nelle donne: cause, sintomi e trattamenti della cistite

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La cistite è la seconda ragione per la prescrizione e assunzione di antibiotici nel mondo, soprattutto nelle donne (50 volte più colpite rispetto agli uomini). Spasmi acuti, ricorrenti, interstiziali, che si verificano durante la gravidanza o dopo un rapporto sessuale, rispondono a diverse cause e trattamenti.

La cistite è un’infezione del tratto urinario che si verifica nella vescica. Gli episodi di cistite sono relativamente innocui in un contesto di salute generale, tranne quando si verificano più di 2 o 3 volte l’anno, colpiscono una donna incinta o sono accompagnati da febbre e dolore intenso che possono indicare complicazioni.

Diversi tipi di cistite

Cistite acuta. Nel linguaggio quotidiano, il termine cistite acuta si riferisce a un’infezione delle vie urinarie limitata alla parte inferiore delle vie urinarie, non risalendo al rene, caso in cui si parla di pielonefrite. Le donne ne sono principalmente colpite, perché il rischio di infezioni del tratto urinario è maggiore, date le dimensioni dell’uretra femminile più corta, che favorisce la risalita di germi alla vescica. Nella maggior parte dei casi, il batterio in questione è l’Escherichia Choli.

In caso di cistite cosiddetta complicata, cioè che si manifesta in uomini, donne over 65, donne in gravidanza, immunocompromessi o diabetici, viene eseguita frequentemente un’ecografia dei reni e della vescica o addirittura una cistografia remota. In questo caso, si tratta di cercare un attacco alla prostata o ai reni, un’anomalia delle vie urinarie o un batterio resistente agli antibiotici.

Cistite interstiziale. La cistite interstiziale è una forma rara di cistite, che colpisce in particolare le donne. I sintomi sono dolori molto acuti e frequenti alla vescica e all’uretra, accompagnati da un bisogno urgente molto frequente di urinare che è fonte di difficoltà socio-psicologiche. Le cause della cistite interstiziale sono attualmente ancora sconosciute, quindi la terapia prevede di trattare i sintomi nel miglior modo possibile senza poter combattere la malattia in sé dalla radice.

Cistite ricorrente. Le cistiti ricorrenti sono infezioni che si verificano più di 3 volte l’anno. I sintomi sono gli stessi della cistite, ma è la loro frequenza anormale che ha un impatto significativo sulla qualità della vita. Trovare e trattare alcuni fattori di rischio, come la frequenza con cui si fa sesso o un problema di incontinenza urinaria, di solito allevia i sintomi.

Cistite durante la gravidanza. La cistite durante la gravidanza rappresenta un potenziale rischio e richiede un consulto urgente per iniziare immediatamente un trattamento antibiotico appropriato. I rischi associati a un’infezione del tratto urinario durante la gravidanza includono l’insorgenza di parto prematuro o il peggioramento dell’infezione delle vie urinarie con la comparsa di pielonefrite.

Cistite postcoitale. Alcune donne hanno cistiti ricorrenti che si verificano dopo ogni rapporto sessuale: si tratta di cistite postcoitale. In questo caso il partner non è responsabile di questa infezione delle vie urinarie. Durante il rapporto sessuale la penetrazione del pene nella vagina può causare una momentanea apertura del meato uretrale permettendo ai batteri presenti all’ingresso dell’apertura vaginale di entrare nella vescica. Per evitare la cistite postcoitale, la minzione deve essere eseguita entro 2 ore dal rapporto e in caso di secchezza vaginale deve essere utilizzato un trattamento lubrificante.

Sintomi: dolore e bruciore durante la minzione

L’insorgenza dei sintomi di solito si verifica all’improvviso. Un desiderio frequente di urinare, notte e giorno, talvolta limitato a poche gocce: questa è pollachiuria. La cistite si manifesta anche con il dolore localizzato sopra il pube, la minzione bruciante durante la minzione e talvolta una presenza occasionale di sangue nelle urine chiamata ematuria. A parte l’insorgenza di complicazioni, le persone con cistite raramente hanno la febbre. Infine, l’urina è spesso torbida ed emana un odore sgradevole.

Trattamenti: antispastici e antibiotici

Antispastici per la Cistite

Associato al dolore localizzato e al bruciore vescicale, tipico di questa infezione, a volte si associano forti spasmi muscolari del tratto genitourinario che si presentano come primo sintomo. Prima di ricorrere dunque alla terapia antibiotica che va comunque assunta sotto prescrizione medica, l’uso di un antispastico come la scopolamina butilbromuro (Buscopan®) può risultare efficace. Si tratta di un farmaco da banco efficaci per ridurre la contrazione spastica della muscolatura liscia, acquistabili anche senza prescrizione, ma sempre sotto consiglio di un esperto, come i professionisti della Farmacia Guacci di Napoli.

Antibiotici come protocollo ricorrente

Gli antibiotici sono il trattamento abituale per la cistite perché nella maggior parte dei casi è batterica. Per evitare che l’infezione si trasformi in pielonefrite (un’infezione molto grave nei reni), l’antibiotico deve essere assunto il prima possibile.

Il trattamento di prima linea per la cistite è la fosfomicina, un antibiotico assunto in dose singola. I sintomi della cistite dovrebbero scomparire dopo non più di tre giorni.

In caso di cistite ricorrente, può essere preso in considerazione un trattamento antibiotico profilattico per prevenire le recidive, come l’associazione di trimetoprina e sulfametossazolo o fosfomicina, di solito come dose singola giornaliera o settimanale con rivalutazione ogni 6 mesi.