Anche la moda si fa green (ne avevamo già parlato qui), ci siamo arrivati, finalmente: nell’ambito della settimana della moda a Milano, per la prima volta è stato assegnato il Green Carpet Fashion Awards d’Italia 2017, voluto dalla Camera della Moda e da Livia Firth (moglie dell’attore Colin Firth) di Eco-Age. Quando vediamo un abito, nessuno di noi si chiede da chi è stato fatto, dove, e in quali condizioni ha lavorato chi lo ha prodotto.
Perché un premio alla moda sostenibile
Cosa si nasconde veramente dietro al prezzo stracciato di un vestito? E il consumatore che volesse fare “un passo in più”, ed evitare capi prodotti sfruttando legislazioni fallaci e manodopera sottopagata, cosa può fare?
In poche parole: è possibile una moda sostenibile che tenga conto sì dell’ambiente, ma anche delle condizioni umane di chi con la moda ci vive? E’ possibile conoscere il fashion «Handprint», come lo definisce Livia Firth fondatrice di Eco-age (non solo il «Carbon Footprint»), di ogni capo e accessorio?
Le novità green, tessuti e divertissement
Ma la novità più «fresca e saporita» è il tripudio di verdure, sul green carpet: divertentissimo ed elegante, l’abito a piselli di Dolce e Gabbana. Gli ortaggi sbucano persino dalle borse della spesa delle modelle. Per non parlare del colore verde che abbonda e dei tessuti con stampati addirittura dei cavoli, fiori, quadri e quadretti come quelli delle tovaglie da pic nic.
Dieci melograni di Chopard, gli oscar della moda green
10 gli Oscar attribuiti agli stilisti e agli industriali più impegnati sulla “causa verde”: da Brunello Cucinelli (consegna Colin Firth) a Silvia Venturini Fendi. Un Oscar prodotto da Chopard in oro etico a Guglielmo Fiocchi per il tessuto dalla buccia delle arance.
E se il Vogue Eco Laureate portato dal neo direttore di Vogue, Emanuele Farneti, successore della compianta Franca Sozzani alla direzione della testata, va alla super top Gisele Bundchen, per il suo impegno per salvare l’Amazzonia, il Franca Sozzani GCC è per Naomi e Sara Maino (figlia di Carla Sozzani e nipote di Franca).
L’innegabile valore di questa serata, svoltasi lo scorso 24 settembre , a Milano, sta proprio nell’aver coinvolto aziende piccole e grandi, designers di grido e giovanissimi, artigiani di tradizioni e nuove leve su un tema che interessa tutti: essere sempre più ecologicamente corretti fa bene alla terra, a noi stessi e alla moda stessa.