La parola d’ordine è: accendete quella luce! La luce soffusa va bene se guardiamo un film, ma se stiamo facendo un’attività (sia mentale che manuale), dallo studio alla cucina, e non abbiamo la giusta quantità di luce, il nostro cervello potrebbe risentirne.
È questa la conclusione cui è arrivata, studiando in laboratorio il comportamento degli arvicanti del Nilo (una specie di topi diffusa nell’Africa sub-sahariana che come l’essere umano veglia di giorno e dorme di notte), un’equipe di neuroscienziati della Michigan State University.
In particolare, i ricercatori hanno notato che i roditori, esposti a luce fioca per quattro settimane hanno ridotto di un terzo circa la propria capacità di memoria e apprendimento, e hanno ottenuto punteggi più bassi in test di orientamento spaziale rispetto a topi esposti a luce intensa.
Il lavoro è stato pubblicato sulle pagine della rivista Hippocampus.
Cervello al buio
Lo studio appena pubblicato è il primo a mostrare che i cambiamenti nella luce ambientale sono correlati a cambi strutturali nel cervello. Lo stesso effetto che si ha quando non riusciamo a trovare l’uscita in un parcheggio affollato dopo aver passato qualche ora in un cinema buio o in un centro commerciale.
Alla base del fenomeno, secondo i ricercatori, starebbe il fatto che l’esposizione a luce fioca porta alla riduzione significativa del fattore neurotrofico derivato, una sostanza che circola nel cervello e contribuisce a rinsaldare le connessioni tra i neuroni dell’ippocampo.
La luce giusta in ogni stanza
In soggiorno è preferibile un’illuminazione mista ossia: diretta, indiretta e specifica per soddisfare le esigenze delle diverse attività che vi si possono svolgere. Non dimentichiamo che qualora si disponga di ampie finestre è preferibile la luce naturale, che offre una buona illuminazione diurna ed è un bene valorizzarla.
Nella camera da letto è in particolare sconsigliato l’allineamento tra la finestra e il letto, perché la luce naturale potrebbe disturbare il sonno stesso, motivo per cui gli stessi oggetti riflettenti, come ad esempio gli specchi, vengono sconsigliati.
Inoltre per la corretta illuminazione in camera non si dovrebbero utilizzare fonti dirette a luce fredda bensì lampade dislocate nei diversi punti della stanza, capaci di diffondere luce calda e leggera.
Nella stanza di bambini infine sono consigliati due tipi di illuminazione: diffusa per lo svolgimento delle attività diurne (gioco e studio) calda e puntuale per favorire il riposo.