Verdure si, ma molto meglio se anziché di terra sono di mare. Pensiamo ad esempio alla lattuga; vuoi mettere il valore nutritivo dell’insalata con quelle delle alghe?
Finora siamo stati abituati a pensare alle alghe come un ingrediente tipico esclusivo della cucina asiatica e invece così non è: le utilizzano gli chef di tutto il mondo e ormai si acquistano anche nei supermercati. Le alghe sono infatti riconosciute come un “super-alimento”, altamente nutritivo, proteico e vegetale, che si adatta benissimo anche ai piatti più tradizionali della nostra cucina italiana.
Quali sono le proprietà delle alghe
Le alghe apportano come principale beneficio un altissimo livello di vitamina C (più dell’arancia), ferro (ben 12 volte più delle lenticchie), calcio (30 volte più del latte) e magnesio (15 volte più del tuorlo d’uovo e degli spinaci). Per questo è indicata particolarmente per integrare nella dieta quotidiana importanti micronutrienti e sali minerali (ideale anche per ricette vegane, ricette vegetariane, e cucina crudista)
Quali sono le alghe da mangiare
– Lattuga di mare (Ulva lactuca): è un’alga verde divisa in cespi a foglie larghe, molto presente anche sulle coste italiane. Possono essere condite e mangiate come l’insalata e rappresentano anche un buon fertilizzante per gli orti.
– Spirulina (Spirulina maxima): è la fonte vegetale più ricca di proteine che si conosca. Essendo blandamente anoressizzante, è usata per dimagrire; inoltre può essere utilizzata anche al posto del sale marino per insaporire i cibi.
– Nori (Porphyra tenera): è quella che nella cucina giapponese avvolge i maki. Nei supermercati si trova in fogli. Essiccata e sbriciolata è un’ottima aggiunta a minestre e insalate; svolge azione antiulcera ed è antibatterica. Può essere utilizzata per contenere finger food dal gusto orientaleggiante.
– Kombu (Laminaria digitata o Laminaria japonica): è un preparato giapponese a base di parti di alga. Si mangia nella minestra o saltato, dopo opportuno ammollo. Tra le proprietà, abbassa leggermente la pressione.
– Wakame (Undaria pinnatifida): simile a uno spago, si serve cruda coi sottaceti oppure insieme agli agrumi come insalata estiva, o se viene cotta è buona nelle minestre. Adatta per mangiarne come insalata
– Dulse (Rhodymenia palmata): si tratta di un’alga rossa che si trova in Irlanda, Scozia, Scandinavia, Canada e Giappone. Molto ricca di ferro, si mangia cruda o bollita con la verza.
– Arame (Eisenia bicyclis): è di colore scuro, solitamente tagliata in lunghi filamenti. Si cuoce al vapore o saltata con un filo d’olio, ha un sapore delicato ed è considerata un buon riequilibratore.
– Agar agar: è un’alga che non si mangia, ma viene utilizzata come gelificante naturale all’interno di molte preparazioni, dolci o salte, soprattutto nella cucina vegetariana e vegana. Una sorta di colla di pesce, ma di origine vegetale
Dove compro le alghe
Le alghe si possono acquistare nei negozi specializzati e nelle erboristerie, ma da qualche tempo anche nei supermercati più forniti oppure nei negozi di alimenti etnici (in alternativa, se non avete rivendite vicine, potete sempre ordinarle in qualche store on line).
Come si usano le alghe in cucina
Le alghe sono un alimento molto versatile, introdotto di recente nella cucina italiana e che arricchiscono, per i palati più curiosi, la nostra cucina tradizionale. Vengono infatti aggiunte in insalate (wakame), in zuppe di fagioli (nori), nell’impasto degli gnocchi (duse), nel preparato della pasta all’uovo e nella pastella da fare fritta (lattuga di mare), quasi sempre per aggiungere proteine, sali minerali e un pizzico di colore verde vivace che rallegra il piatto anche esteticamente.