E’ vero, lavare i cibi è fondamentale per evitare il rischio di contaminazioni batteriche; ma ci sono anche cibi che, se lavati, aumentano la loro carica batterica. Ecco dunque quali sono gli alimenti da non lavare mai.
1. Insalate pre-lavate in busta
Questi prodotti sono già pronti per il consumo e risciacquarli potrebbe comportare una diminuzione, sebbene minima, delle vitamine e dei sali (già ridotte rispetto alle verdure fresche).
2. Funghi
I funghi assorbono acqua come una spugna, perdendo gran parte del loro sapore e della loro consistenza. Ergo, non si lavano. Questo, però, non significa che non debbano essere puliti: bisogna piuttosto ricorrere a un altro metodo, cioè utilizzare un coltello con la lama liscia per rimuovere la superficie ricoperta di terra, raschiandoli delicatamente.
Il secondo step consiste nello strofinare (sempre piano) la superficie del fungo con un panno umido. Infine occorre separare il gambo dal cappello e raschiare anche la parte interna di quest’ultimo.
3. Uova
Neanche le uova devono essere messe sotto l’acqua: si rischia di rimuovere la pellicola che ricopre il guscio, una vera e propria barriera che difende sia l’albume che il tuorlo dai microrganismi e batteri esterni.
Le uova che compriamo al supermercato vanno benissimo così come sono. Diverso il caso delle uova appena deposte, o comunque prese direttamente in campagna, che possono essere sporche di fango, piume, escrementi di gallina. Che fare? Bisogna lavarle a secco, strofinando con delicatezza il guscio con una spugnetta abrasiva oppure con carta vetrata a grana molto fine, con lana d’acciaio oppure con uno spazzolino.
Scopri inoltre, in questo articolo, come conservare le uova, ovvero quali devono essere messe in frigorifero e quali invece no.
4 e 5. Pollo e Pesce
Crediamo che lavando il pollo lo detergiamo dai batteri. Sbagliato: non facciamo altro che spargerli ovunque, sulle nostre mani e nel lavello. Basta la cottura per mandare via ogni impurità: il segreto sta nel far bollire una prima volta la carne, gettando poi via l’acqua che rimane.
Lavare la carne e il pesce crudi prima di metterli a cuocere non solo non serve a eliminare batteri o patogeni del cibo, ma in alcuni casi può addirittura aumentare il rischio di contaminazione. A spiegare chiaramente il motivo è Eric Sieden, direttore dei servizi alimentari di Glen Cove, Plainview, e del Syosset Hospitals a New York:
“Così facendo i batteri si diffondono sulla pelle e in tutta la cucina, sui vari ripiani e persino sul controsoffitto, tramite schizzi e gocciolamenti”.
Da alcune ricerche è emerso che i batteri possono raggiungere le superfici poste fino a quasi un metro di distanza. L’unico modo per neutralizzarli davvero coincide con il processo di cottura, a patto che si raggiungano almeno i 165 °C.
Molto importante, piuttosto, è lavarsi le mani dopo aver toccato questi alimenti. C’è da dire, inoltre, che lavare la carne e il pesce significa aggiungere umidità, che creerà poi vapore influendo – negativamente – sul gusto finale del piatto.