Cavolo nero, eccellente toccasana per la salute da consumare in inverno

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cavolo nero

Il cavolo nero è un ortaggio poco calorico: una porzione da 100 g apporta appena 30 kcal. Questo valore fa chiaramente riferimento all’ortaggio mondato e crudo. Il vantaggio del ridotto apporto calorico va mantenuto limitando la quantità di condimento impiegata. Questa la composizione in termini di macro-nutrienti:

  • carboidrati: 5%;
  • proteine: 3%;
  • grassi: 0.5%

Proprietà benefiche del cavolo nero

La proprietà principale del cavolo nero (come anche quella dei broccoli, ad esempio), è quella di essere un potentissimo anti-infiammatorio e anti-ossidante, proprietà che lo rende un alimento fondamentale nella prevenzione dei tumori.

Il cavolo nero ha anche un’altissima percentuale di vitamina C (ideale dunque contro virus, dolori e infreddature), senza ovviamente che manchino sali minerali (potassio, ferro, calcio), vitamina A, vitamina E e acido folico. Funziona anche come ottimo digestivo.

Quando si parla del cavolo nero come potente anti-infiammatorio, si intende anche che funziona ottimamente in caso di dolori muscolari e osteo-articolari, in caso di botte e tumefazioni, dolori a schiena e ginocchia.

cavolo nero

Molto interessante è anche la concentrazione di fibra alimentare: una porzione di cavolo nero del peso di 100 g contiene già 4 g di fibra, il 16% della dose giornaliera raccomandata per questo nutriente.
Grazie a questa caratteristica, l’ortaggio è particolarmente indicato nella dieta di coloro che soffrono di stipsi o che hanno bisogno di seguire una dieta ipocalorica: questi ultimi possono trarre beneficio dagli alimenti sazianti e poco calorici.

cavolo nero cavolo nero

Quale è il periodo migliore per mangiare il cavolo nero?

Siamo ancora in tempo a sfruttarne la stagionalità, che va da novembre fino ad  aprile compreso, preservando il nostro sistema immunitario dai bruschi cambiamenti di clima, dall’alternarsi di alte e basse temperature e dai facili raffreddamenti.

Aggiungilo all’insalata

Il cavolo nero, che ha un sapore più deciso rispetto agli altri cavoli, si può anche aggiungere crudo alle insalate (ovviamente da preferire quello biologico): ne basta una foglia sola, affettata finissima, abbinata a rucola e radicchio, e condita con olio d’oliva e succo di limone, per ottenere un contorno altamente depurativo per il fegato e l’apparato renale.

Cavolo nero tipico della ribollita

Il cavolo nero, come tutti gli altri ortaggi che vengono consumanti prevalentemente cotti, perde la gran parte delle sue qualità nutrizionali con il calore, e soprattutto con alcuni tipi di cottura.

I sali minerali e le fibre solubili, ad esempio, si disperdono nell’acqua durante il processo di bollitura. Per tale motivo, è sempre meglio preferire la cottura al vapore, che si può definire una cottura di conservazione.

Nel caso delle zuppe, ossia quando si consuma anche l’acqua residua, la perdita è chiaramente da considerarsi un effetto trascurabile. La vitamina C è particolarmente sensibile al calore, pertanto – poiché il gusto lo consente – è meglio consumare anche le foglie di cavolo nero mondate e crude, magari in insalata con altri ortaggi freschi. In questo caso, per favorire anche l’assorbimento del ferro vegetale, è utile ricordarsi di condire con il succo di limone fresco.