Abbiamo sempre demonizzato i grassi, e anche l’uso dell’olio d’oliva durante un regime ipocalorico, e invece oggi si scopre, anche per chi è a dieta, che non dobbiamo avere nessun timore a condire leggermente l’insalata (e a cuocere con l’olio d’oliva?).
E’ quanto emerge da uno studio della Iowa State University, pubblicato su American Journal of Clinical Nutrition. Per lo studio sono state prese in esame 12 ragazze che hanno mangiato cinque insalate con diverse gradazioni di condimento: 0, 2, 4, 8 o 32 grammi di olio di semi di soia, che negli Usa e’ spesso utilizzato. Sono stati presi dei campioni di sangue per verificare il grado di assorbimento di alcuni nutrienti. ecco cosa è emerso.
Condire l’insalata, si o no?
Scegliendo ad esempio l’olio extravergine per condire lattuga e altre verdure presenti nell’insalata si migliora l’assorbimento di nutrienti importanti per la salute umana. Si prende insomma il meglio delle verdure.
I risultati hanno permesso infatti di evidenziare che l’olio aggiunto ha aiutato nell’assorbimento di sette diversi micronutrienti delle verdure. Quattro carotenoidi – alfa e beta carotene, luteina e licopene – due forme di vitamina E e vitamina K.
L’olio ha anche promosso l’assorbimento della vitamina A, l’ottavo micronutriente tracciato nello studio. L’assorbimento migliore si è registrato con la quantità massima di olio, circa 32 grammi, ma lo studio non è, come spiegano i ricercatori, un via libera al condimento indiscriminato dell’insalata. Ci si può attenere alla regola dei due cucchiai al giorno dettata dalle linee guida sulla dieta Usa.
Perché l’olio d’oliva fa bene alla salute
Elemento fondamentale della dieta mediterranea, dichiarata nel 2010 dall’Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità, l’olio extravergine di oliva, se consumato nelle giuste quantità, aiuta a contrastare l’aumento e il deposito di colesterolo nel sangue, combatte l’invecchiamento e svolge una funziona antimicrobica e antiinfiammatoria. Tutto merito delle sostanze “buone” che lo compongono e di cui è ricco: l’acido oleico, i polifenoli e i grassi mono e polinsaturi.
Affinché l’olio extravergine di oliva possa davvero esercitare una benefica funzione preventiva delle malattie cardiovascolari, ma anche aiutare a tenere sotto controllo il peso, gli studi indicano in 3 cucchiai al giorno (pari a circa 10 grammi a porzione) la quantità corretta da assumere.
Perché l’olio extravergine fa bene alla dieta
L’olio extravergine è una miniera di antiossidanti tra cui la vitamina E, il tocoferolo e diversi composti fenolici. Tutte molecole in grado di difendere il nostro corpo dall’invecchiamento precoce attraverso la lotta ai radicali liberi (funzione antiage). Questi ultimi sono i responsabili principali dei danni cellulari tipici dell’età. Essi sono delle forme particolarmente reattive dell’ossigeno, ovvero molecole molto potenti in grado di danneggiare il DNA e, alla lunga, innescare la genesi dei tumori. Grazie all’olio di oliva, gli antiossidanti contenuti in esso neutralizzano i pericolosi radicali garantendo così longevità alle cellule.
Ovviamente, ultimo consiglio finale, cercate di acquistare dell’olio extravergine biologico non trattato, rivolgendovi direttamente ad un produttore, evitando di acquistare quelli del supermercato.