L’autunno è il momento in cui si raccolgono le nocciole, questo frutto secco, coltivato dall’uomo fin dall’antichità. La frutta secca è molto energizzante ed è un ottimo snack ora che arriva l’inverno.
Tuttavia le nocciole trovano un largo impiego anche in cucina, per le nostre ricette. Chi non conosce la crema spalmabile alla nocciola? Così calorica, come frutta secca, la nocciola diventa la base per un burro vegetale molto meno calorico di quello con latte vaccino. E completamente vegano.
Nocciole, come e quante mangiare
L’ideale è assumere quotidianamente le nocciole nei modi più svariati: a colazione con lo yogurt e altra frutta secca, piuttosto che con dei cereali, a fine pasto o come spuntino. Inoltre, quando si pratica dello sport, le nocciole sono degli ottimi energizzanti.
L’assunzione giornaliera varia se si mangiano da sole o meno. Come spuntino, si possono consumare fino ad un massimo di 30 grammi di nocciole al giorno (circa 25).
In cucina, tra l’altro, le nocciole si prestano alla realizzazione di ricette sia dolci sia salate. Da evidenziare come la tostatura (in forno a 200°C) esalti il sapore del frutto, rendendolo più digeribile.
Perché fa bene mangiare nocciole
Grazie alla presenza di molti elementi, importanti per la nostra salute, e alla loro azione combinata, si possono riassumere i benefici che derivano da un consumo costante di nocciole:
– controllo del peso, grazie al senso di sazietà, che deriva dalla componente fibrosa che attiva gli enzimi digestivi;
– riduzione del rischio di malattie cardiovascolari per l’azione dei grassi insaturi e dei fitosteroli;
– riduzione del colesterolo cattivo e aumento del colesterolo buono;
– riduzione della pressione arteriosa per il buon quantitativo di potassio;
– riduzione del rischio di insorgenza del diabete e miglioramento del controllo glicemico (fibre, grassi buoni e proteine che modulano la glicemia);
– rinforzamento di ossa e muscoli;
– miglioramento del transito intestinale (ricchezza di fibre);
– riduzione del rischio di tumore: da studi scientifici è emerso che il consumo di almeno 5 porzioni a settimana di frutta secca sarebbe in grado di ridurre il rischio d’insorgenza di alcuni tumori (in particolare di quello al colon-retto, all’endometrio e al pancreas).