L’orzo potrebbe avere un ruolo contro obesità, depressione e demenza. A suggerirlo uno studio condotto di recente dall’Istituto di Scienze della Vita della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Sembra infatti che il beta-glucano contenuto all’interno del cereale sia perfetto per contrastare quelle che sono state ribattezzate nell’ambiente medico come “malattie da stress sociale”.
In particolare, la ricerca in questione ha dimostrato come questa molecola sia in grado di agire contro le proteine su cui si poggia il DNA, favorendo così l’espressione dei “geni di protezione” che sono presenti nel nostro genoma. In pratica, consumando orzo e alimenti ricchi di beta-glucano idrosolubile aiuteremmo l’organismo a fronteggiare al meglio lo stress e tutte quelle patologie che possono nascere come conseguenza di un forte stato di stress (da qui il riferimento a depressione, obesità e demenza).
Il motivo per cui i ricercatori hanno puntato e stanno puntando tuttora su questa molecola è semplice: il beta-glucano vanta un’azione di protezione dell’ippocampo, cioè di quella parte del cervello in cui hanno vengono rielaborati ricordi ed emozioni.
L’orzo, tra l’altro, è un cereale ricco di sali minerali molto importanti per l’organismo: al suo interno troviamo grandi quantità di fosforo, potassio, magnesio, ferro, calcio, zinco e silicio che svolgono un’azione energizzante e remineralizzante. Per non parlare poi dell’apporto di vitamina E e di vitamine del gruppo B, fondamentali per tenere in salute l’organismo.