Non tutte le mele sono uguali. Qual’è la migliore per la nostra salute?

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Una mela al giorno toglie il medico di torno? Non è proprio così: bisogna saper scegliere il tipo di mela. La diversità delle mele infatti si ripercuote anche sui loro effetti. A questo interrogativo ha cercato di rispondere un gruppo di ricercatori italiani con due studi, uno “in vitro”, l’altro “in vivo”. Ecco cosa è emerso.

Mele

Le mele fanno bene, tutte, non a caso è il frutto più mangiato al mondo. La spiegazione sta nel notevole contenuto di polifenoli, che potrebbero da un lato contribuire a ridurre il rischio di diabete grazie alle loro capacità antiossidanti ed antinfiammatorie; dall’altro nel contenuto di fibra solubile, come la pectina, che può ridurre la risposta glicemica indotta dal pasto.

Non tutte le mele sono uguali

Nel primo studio, pubblicato su Food Chemistry, i ricercatori hanno osservato che estratti di polifenoli ottenuti da mele di diverse varietà (Annurca, Red Delicious , Pink Lady, Fuji e Golden Delicious) inibivano in modo differente l’assorbimento di colesterolo e di glucosio.
Per il colesterolo, gli estratti di polpa della mela annurca erano i più efficaci; mentre per il glucosio i più efficaci erano gli estratti delle bucce delle mele Red Delicious.

Nell’altro studio, recentemente pubblicato su The Journal of the Science of Food and Agriculture, su 250 adulti con moderata iper-colesterolemia, i ricercatori hanno testato l’effetto ipo-colesterolemizzante di varietà diverse di mele verificando che le Annurca erano quelle con effetti migliori. Il consumo di due mele Annurca al giorno per due mesi portava a una riduzione del colesterolo totale dell’8,3% , contro il 4,4% delle Granny Smith, il 3,1% delle Red Delicious , il 2% delle Fuji e l’ 1,3% delle Golden Delicious (per queste ultime ne bastava una al giorno, dato che il loro peso è circa doppio rispetto a quello delle Annurca).

Ricette con le mele

Qual’è la mela migliore?

«Questi nostri studi — commenta Gian Carlo Tenore professore di Chimica degli Alimenti, al Dipartimento di Farmacia, dell’Università di Napoli “Federico II” — confermano che la frazione polifenolica delle mele, diversa non solo tra polpa e buccia ma anche fra una varietà e l’altra, può influenzarne gli effetti e le Annurca, la cui polpa è particolarmente ricca di polifenoli soprattutto procianidine, possono avere un ruolo positivo sul controllo della colesterolemia».

«Ma dato che nel nostro studio abbiamo anche osservato, in tutti i gruppi, un leggero aumento della glicemia e dei trigliceridi, da ricondurre agli zuccheri delle mele aggiunte alla dieta — conclude Tenore — pensiamo che in un prossimo futuro il famoso detto “una mela al giorno toglie il medico di torno” possa essere rivisitato, sia dal punto di vista quantitativo (una mela aggiunta a tutto il resto oppure al posto di…), sia qualitativo, sulla base dell’effetto che si desidera ottenere».

E ultima cosa, ma importantissima, che qualsiasi mela scegliate di mangiare, che provenga da un’agricoltura di tipo biologico, altrimenti, ciò che guadagniamo in salute grazie alle sue proprietà, ce lo rimettiamo (moltiplicato “N” volte) per via dei veleni utilizzati durante il suo periodo sulla pianta (e anche dopo).