Cos’è la vitamina K e a cosa serve
Della vitamina K si sente sempre parlare molto poco, ma è fondamentale e merita la nostra considerazione e attenzione.
La vitamina K1 è la forma naturale della vitamina K e l’uomo può assumerla attraverso il cibo, mangiando molte verdure (si trova infatti nelle piante).
La vitamina K è assolutamente fondamentale per la coagulazione del sangue, in quanto fornisce al fegato le sostanze necessarie per produrre i fattori coagulanti.
La vitamina K andrebbe assunta quotidianamente nella misura di 1 µg per Kg di peso corporeo, una quantità che una normale dieta equilibrata e bilanciata dovrebbe assicurare.
Vediamo adesso quali patologie possono scaturire da una carenza di vitamina K.
Patologie da carenza di Vitamina K
Come abbiamo visto nel paragrafo precedente, la Vitamina K è fondamentale per alcune funzionalità molto importanti del nostro organismo, e una sua carenza può verificarsi in casi di malnutrizione cronica e condizioni che limitano l’assorbimento intestinale dei grassi.
Anche alcuni medicinali possono provocare una riduzione dei livelli di vitamina K nel sangue, come ad esempio i farmaci che alterano la funzione epatica o distruggono la flora intestinale (per esempio gli antibiotici).
In casi di mancanza drastica di vitamina K, il pericolo è quello di un basso livello di coagulazione del sangue, ma anche una più facile predisposizione all’osteoporosi.
Vediamo allora in quali cibi possiamo trovare la massima disponibilità di vitamina K in modo da farne “il pieno” attraverso l’alimentazione quotidiana.
Vitamina K: ecco in quali alimenti si trova
Gli alimenti più ricchi in vitamina K sono i seguenti:
ortaggi a foglia verde (come spinaci, cavoli e broccoli, asparagi, crescione, cavolfiore, piselli), legumi, olive, carne, cereali, latte e derivati del latte, kiwi e pinoli.
In questi alimenti la vitamina K non subisce particolari modifiche dalla cottura, ovvero è resistente al calore e dunque il nostro organismo può assumerla anche da alimenti cotti.