Ogni anno nuovo, ogni volta che torniamo a lavoro, mettiamo sotto il vischio i nostri nuovi e buoni propositi per l’anno nuovo. E poi? che fine fanno? Li portiamo avanti per un po’ e poi chissà: la dieta, l’attività fisica, la ricerca di un nuovo lavoro, l’armadio da svuotare, un maggiore impegno per l’ambiente…
Ecco alcuni piccoli trucchi che la scienza offre per portare fino in fondo i buoni propositi dell’anno nuovo, in modo che funzionino davvero e ci portino i benefici sperati.
Cambiare, a piccoli passi
Volete che i vostri buoni propositi non diventino l’ennesima promessa che fate a voi stessi e che non riuscite poi a mantenere? Il segreto, spiega sul magazine “Psychology Today” la psicologa del comportamento Susan Weinschenk, è questo: non prefiggersi obbiettivi irraggiungibili in poco tempo, come passare dall’essere il “re della poltrona” al “re della bicicletta”, ma cambiare progressivamente a piccoli passi.
Fatti, e non parole (da subito)
Si stima che ben l’80% dei buoni propositi di fine anno si traduca in un fallimento entro la seconda settimana di febbraio, tra questi, i più diffusi, sono sicuramente perdere peso, adottare una dieta sana e praticare sport.
Cosa fare dunque per lottare contro questa sfavorevole probabilità?
Prima regola, fare piccole ma concrete azioni, consiglia la psicologa: “fare più esercizio” non è un obiettivo ristretto e definito, ecco perché il proposito non funziona, e lo stesso vale per “mangiare più sano”. Il segreto per riuscire sta nel puntare a obiettivi più circoscritti come “camminare almeno 20 minuti al giorno per almeno 4 volte a settimana” oppure “mangiare almeno una porzione di spinaci o altre verdure al giorno”.
Tante piccole e concrete azioni portate avanti nel tempo vi porteranno a grandi risultati. Buon 2019!
