Celiachia, scoperta una nuova cura che blocca le infiammazioni all’intestino

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Celiachia, scoperta una nuova cura che blocca le infiammazioni all'intestino

Celiachia, in arrivo una possibile terapia che blocca le infiammazioni dovute al glutine: scoperta una molecola chimica che protegge le cellule dell’intestino.
Un recente studio internazionale (e in parte anche italiano) sostiene che in futuro potrebbe essere disponibile una nuova terapia contro la celiachia in grado di bloccare le infiammazioni che il glutine produce negli organismi di chi ne è affetto.

nuova cura per chi soffre di celiachia e intolleranza al glutine

Come sappiamo, la celiachia limita molto l’alimentazione delle persone che ne sono affette, costrette ad eliminare completamente il glutine dalla propria vita.
Ora la scoperta di una molecola in grado di proteggere le cellule intestinali dai danni del glutine potrebbe cambiare radicalmente le cose.

Si tratta dell’Ivacaftor, già nota nel trattamento delle persone malate di fibrosi cistica. Questo farmaco sarebbe in grado di prevenire i problemi intestinali legati alla celiachia e dunque riuscirebbe ad evitare che si manifesti la malattia nei soggetti predisposti.

Cura della celiachia, l’ultima scoperta

Grazie a questo collegamento, i ricercatori firmatari dello studio hanno proposto un approccio terapeutico innovativo, sfruttando una molecola chimica (Ivacaftor), approvata dall’FDA e dall’EMA per il trattamento di pazienti malati di Fibrosi Cistica.

una nuova molecola per combattere la celiachia

Come funziona la nuova terapia

“La nostra ricerca – spiega il Dott. Giorgio Cozza del Dipartimento di Medicina Molecolare dell’Università di Padova – ha evidenziato come il più importante di tali frammenti (P31-43) sia in grado di legarsi ad una proteina, il canale del cloro CFTR, inibendone l’attività e causando, attraverso l’attivazione dell’enzima Transglutaminasi 2, il tipico stress epiteliale che si riscontra nella celiachia”.

“Questi risultati sono stati ottenuti utilizzando molteplici approcci – dice il dottor Andrea Venerando, del Dipartimento di Biomedicina Comparata e Alimentazione dell’Università di Padova – partendo da studi computazionali fino a studi in vivo, passando attraverso analisi biochimiche, di biologia cellulare e molecolare. E’ interessante notare che un simile squilibrio delle cellule epiteliali intestinali avviene anche nei pazienti malati di Fibrosi Cistica, dove il canale CFTR presenta diverse mutazioni genetiche”.