Ognuno di noi può contribuire nel suo piccolo a salvaguardare il nostro pianeta tramite la raccolta differenziata, un piccolo gesto per fare la differenza insomma. Tuttavia, non sempre risulta semplice capire quali prodotti vanno gettati in un bidone piuttosto che in un altro, quindi, si crea confusione che spesso rende il tutto molto più complicato; a tal proposito, “grazie alla norma UNI 11686 del 2017, fare la differenziata è un po’ più semplice: questa regola uniforma a livello nazionale i colori, i simboli e le indicazioni che devono avere i vari bidoni” come riporta il sito accendilucegas.it. Ad ogni modo, ecco alcuni pratici consigli che torneranno utili a chiunque.
Per prima cosa sarebbe bene cercare di ridurre al minimo il volume dei propri rifiuti, facendolo con dei piccoli accorgimenti come accartocciare le bottiglie di plastica/lattine e piegando ogni tipo di scatola. E’ bene ricordarsi che nella carta vanno gettati solo ed esclusivamente carte e cartoni che non siano sporchi o unti che, viceversa, andranno nel cassonetto dell’indifferenziata.
L’olio utilizzato in cucina non andrebbe mai gettato nel water, tantomeno nel lavandino, poiché esso non è biodegradabile quindi rende l’acqua non potabile. Esistono delle discariche apposite dove gettare e raccogliere l’olio che cosi facendo non inquinerà e permetterà ai depuratori di funzionare correttamente. Per quanto riguarda l’umido, invece, il discorso è più semplice, infatti, si possono gettare tutti gli scarti alimentari tranne che liquidi e pannolini.
L’indifferenziata prevede la raccolta di tutto ciò che non può esser gettato negli altri cassonetti, quindi, bicchieri e piatti di plastica sporchi, pannolini, gomma e mozziconi di sigarette sono alcuni esempi di rifiuti che vanno gettati in questo cassonetto. “I rifiuti definiti ingombrantiquali materassi, legno, cuscini, armadi, tavoli, poltrone, divani, reti per letto, sedie etc vanno portati all’isola ecologica. Anche gli elettrodomestici non possono essere gettati nella spazzatura e vanno consegnati all’isola ecologica di zona” come suggerisce ecosost.it.