A differenza dei fertilizzanti organici, i concimi chimici non contengono tutte le sostanze minerali presenti in natura. La scoperta di importanti carenze di selenio nei cereali concimati con fertilizzanti chimici ha rafforzato ulteriormente questa tesi. Il selenio è un minerale noto per le sue proprietà anti-ossidanti e protettive per l’organismo. Le concentrazioni maggiori di selenio negli alimenti si trovano principalmente nei cereali. Di conseguenza, questa carenza dovuta alla concimazione chimica ha avuto effetti non trascurabili sulla salute dei consumatori. Se nel corso del secolo scorso si è assistito a una promozione massiccia dell’uso di concimi chimici per incrementare gli standard quantitativi e qualitativi della produzione agricola,
negli ultimi anni si sta rivalutando l’importanza dei fertilizzanti organici, necessari per ripristinare la fertilità del suolo.
Dall’analisi del suolo di terreni concimati chimicamente, è risultata un’alterazione della naturale composizione del terreno dovuta a eccessivi quantitativi di azoto, che in alcuni casi raggiunge i 600 ppm, a fronte di un valore di 23 ppm evidenziato nell’analisi di terreni concimati con fertilizzanti organici. I fertilizzanti organici, inoltre, migliorano la struttura del suolo, aumentano la capacità di ritenzione idrica, la capacità di scambio cationico e la disponibilità di micro e macro-elementi. Essi rappresentano un’alimentazione sana e completa per la pianta. Per queste ragioni la concimazione organica assicura raccolti migliori e abbondanti, garantendo agli agricoltori i massimi risultati economici dalle coltivazioni, e ai consumatori i massimi benefici di un’alimentazione sana.
fonte: naturambiente