Correre, una gran bella cosa; fa bene al fisico e soprattutto alla mente, però bisogna avere una caratteristica: quella di resistere e perseverare prima che entrambi i benefici inizino a farsi sentire. E quanto dobbiamo attendere? Pochissimo, anche se è un fatto soggettivo: un paio di chilometri, in media.
Ecco cosa dicono gli studiosi e runners, e qual è il loro segreto.
Mai sentito parlare di Runner’s High? È letteralmente lo “sballo del corridore”, quella sensazione di euforia che si prova dopo aver fatto un’attività fisica intensa. Una recente ricerca condotta dalle Università di Heidelberg e Amburgo, rivela che questa sensazione potrebbe non essere legata semplicemente al rilascio di endorfine, ma all’attivazione di quei recettori cerebrali che reagiscono ai cannabinoidi. In ogni caso, quella sensazione di benessere subentra dopo una prolungata attività e la soglia in cui iniziamo a “sentirci bene” è soggettiva. Probabilmente, comunque, arriverà dopo i primi chilometri percorsi.
Iniziare con il riscaldamento
I primi chilometri sono i più faticosi, anche a livello fisico, soprattutto quando il clima è più rigido. Meglio iniziare sempre le nostre sessioni di running con un riscaldamento, per esempio una camminata a ritmo sostenuto (fitwalking) per raggiungere il parco o l’inizio del percorso che intendiamo seguire.
Tenere duro i primi minuti e occhio al ritmo
I primi 10/15 minuti di corsa servono al corpo per trovare il proprio ritmo. Se partiamo troppo veloci ci sembrerà di correre da un’eternità, se partiamo troppo lente la fine ci sembrerà irraggiungibile. La cosa migliore? Porsi degli obiettivi, di tempo o in termini di distanza percorsa: aiuta a migliorare.
Sappiate gratificarvi
Apprezzate i miglioramenti che fate, anche piccoli: vi aiuta a proseguire nel percorso di resistenza alla fatica, fino a quando non sarete allenati, fino al punto di vedere risultati oggettivi.
Importantissima anche la fase post-allenamento per allungare i muscoli e defaticare il corpo.