Seppur ad oggi la ricerca sia maggiormente focalizzata sullo sviluppo di nuovi vaccini contro il coronavirus, vi sono invece alcuni gruppi di studiosi che puntano ad innovare i metodi per scoprirne la positività il più velocemente possibile. E’ questo il caso di un innovativo test salivare che è in fase di sviluppo presso il California Institute of Technology, ideato da un team di ricerca guidato dal professor Rustem F. Ismagilov con la collaborazione con il dipartimento di salute pubblica della città di Pasadena. Nel dettaglio, si tratta di un test salivare che punta ad essere molto più rapido e preciso rispetto a quelli a cui siamo abituati, ma che sopratutto può esser comodamente eseguito da se, senza l’aiuto di nessuno.
Gli scienziati hanno determinato l’efficacia del nuovo test prendendo in considerazione la positività di alcune persone che avrebbero avuto contatti stretti con familiari positivi al virus, cercando di capire quali fosse i test più veloci e sensibili. Detto ciò, “il professor Ismagilov e i colleghi hanno messo a confronto la capacità del nuovo test salivare con quella di classici tamponi nasali rapidi. I campioni biologici venivano auto-raccolti dai partecipanti due volte al giorno, e conservati in appositi contenitori con composti in grado di preservare il delicatissimo RNA del patogeno pandemico. In tutti i casi, l’RNA virale veniva intercettato sempre prima dal tampone salivare che da quello nasale, con un anticipo compreso tra 1,5 e 4,5 giorni” come riportato sul sito scienza.fanpage.it.
In alcuni casi, come in quello di una bambina, il nuovo test salivare ha fatto si che l’RNA virale venisse intercettato ben 5 giorni prima rispetto al tampone nasale. A tal proposito, da questi esperimenti ne è emerso che la saliva possa essere un campione molto più efficiente del muco per quanto riguarda i test diagnostici. Tuttavia, nonostante la notevole efficacia dimostrata da questi nuovi test, sussisterebbero dei limiti da tenere in considerazione, poiché ai pazienti coinvolti nell’esperimento veniva richiesto di raccogliere i campioni solo in orari specifici, prima di essersi lavati i denti e assolutamente a digiuno; come si può dedurre, questi sono contesti che nella ‘vita reale’ raramente potrebbero coincidere con quelli dettati dall’esperimento e che quindi potrebbero comportare una sensibilità ridotta del test.
Ad ogni modo, come suggerisce il sito positanonews.it, “Il nuovo tampone salivare è stato finanziato grazie al contributo della Bill & Melinda Gates Foundation, che dall’inizio dellapandemia di COVID-19 ha raccolto centinaia di milioni di dollari per la ricerca sui vaccini e sui dispositividiagnostici in grado di rilevare il coronavirus SARS-CoV-2”. Non a caso l’intraprendenza del filantropo miliardario nei confronti della ricerca contro qualsiasi tipo di malattia è stata sempre nota.