I disturbi del sonno del bambino

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disturbi del sonno

I disturbi del sonno nei bambini sono un problema sia per i piccoli, sia per i genitori perché, se i bambini non dormono, diventano irritabili, sonnolenti durante il giorno e presentano insicurezza e scarso rendimento, se in età scolare.

Nel lattante e nel bambino, i disturbi del sonno se compaiono in seguito a qualche piccolo disagio fisico (sete, fame, mal di pancia, troppo caldo o freddo, disturbi respiratori, mal di gola o mal d’orecchi, dentizione) di solito passano da soli. Ci sono poi dei disturbi del sonno più importanti, causati dal mancato apprendimento del ritmo sonno veglia o da genitori troppo ansiosi verso i figli. Nel bambino più grande i disturbi possono comparire all’inizio della scuola materna o perché è nato un fratellino. A causa della scuola (compiti, esami) o in seguito a malattie possono sopravvenire anche terrori notturni e incubi.
I terrori notturni (dai 6 mesi fino ai 6 anni) sono stati di ipereccitabilità cerebrale nelle prime ore del sonno e nelle fasi di sonno più profonde. Il bambino si agita, pronuncia frasi incomprensibili, si siede sul letto spaesato, si sveglia urlando, chiede aiuto, il cuore gli batte forte … ma tutto ciò mentre continua a dormire.
Gli incubi sono sogni spaventosi nella fase iniziale del sonno, quando il cervello è ancora vigile. Gli avvenimenti esterni (rumori, coperta che cade) possono scatenare il sogno e influenzarne il contenuto. Gli incubi (fra i 3 e i 4 anni) sono legati alla quotidianità: il bambino sogna di essere inseguito, sgridato, picchiato o ucciso; gli appaiono mostri, streghe cattive, fantasmi, ecc. Quando si sveglia è in grado di ricordare l’incubo, anche se ha difficoltà nel descriverlo.
Il sonnambulismo si presenta nelle fasi profonde del sonno: è simile ai terrori notturni perché una parte del cervello è attiva (movimento), mentre l’altra dorme (coscienza). Il bambino si alza e cammina per casa (a volte esce per strada, quindi finestre e porte devono essere ben chiuse), non ci sono altri pericoli e il disturbo non è un segnale di turbe emotive.

Quando il bambino non vuole andare a letto…

Il rifiuto di addormentarsi, tipico di quei bambini che non vogliono mai andare a letto, si addormentano sul divano e quando sono ‘a nanna’ continuano ad alzarsi, a chiedere qualunque cosa e a rifiutarsi di dormire: sono perfettamente sani, ma con alcune turbe nell’apprendimento del sonno.
I risvegli notturni e le interruzioni del sonno (altrettanto frequenti) sono episodi molto comuni poiché tutti ci svegliamo durante la notte, il problema insorge quando il bambino non riesce a riaddormentarsi, piange e chiama i genitori. Il risveglio notturno si può presentare una sola volta o varie volte, può essere tranquillo oppure con urli, pianti e associato a incubi, dai terrori notturni alla semplice incapacità di riaddormentarsi.

Cosa fare

Il pediatra e il farmacista devono dare ai genitori delle indicazioni di comportamento.
Soprattutto per quanto riguarda il lattante, occorre cercare quale sia la causa del disturbo (colica addominale, infezione delle vie urinarie, reflusso, intolleranza alimentare, ecc.) con delle indagini adeguate.
Per tutti i bambini di tutte le età ci sono alcuni riti che devono precedere la nanna:
• L’ora di andare a letto deve essere sempre la stessa.
• Bisogna avvisare il bambino che andrà a dormire con almeno 15-30 minuti di anticipo.
• Non fategli fare giochi violenti o troppo intensi prima di andare a letto; un bambino sovraeccitato difficilmente si addormenterà volentieri.
• La lettura di una fiaba, di una filastrocca oppure una piccola canzone quando il bambino ha finito di prepararsi è si è messo a letto, sono importati per aiutarlo ad addormentarsi.
• Potete anche ascoltare insieme un brano molto rilassante di musica classica oppure la radio.
• Parlate con lui del programma del giorno dopo ma non coinvolgetelo nelle scelte o nei dubbi, dategli solo certezze.

Un aiuto dall’Omeopatia

Oltre ai consigli sul comportamento, con l’Omeopatia si possono fornire dei farmaci utili per aiutare e risolvere i problemi del sonno, se questi non sono già troppo strutturati.
Esistono farmaci complessi che agiscono con un effetto calmante, che aiutano a superare l’agitazione e l’insonnia dovute a stress di natura fisica (un colpo di freddo) o psichica (affaticamento mentale) oppure quando il bambino presenta ipereccitabilità verso stimoli visivi o acustici, o nei casi di insonnia caratterizzata da spiccata iperattività e voglia di giocare. Altri ancora che possono agire sull’insonnia del bambino ‘ribelle’, abituato a rispondere con aggressività. Il bambino ha crisi del tono dell’umore, sensi di gelosia, forte agitazione psichica e fisica e fa brutti sogni (si sveglia gridando e colpisce ciò che gli sta attorno), è molto irritabile e desidera la luce accesa per paura di restare solo. Nella composizione di questi farmaci omeopatici complessi, si possono individuare alcuni unitari che possono essere prescritti quando si riesce a stabilire una similitudine adeguata.

Fonte: loaker
Dott. Gianfranco Trapani

Pediatra (San Remo, Imperia)

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