Un nuovo studio condotto sugli esiti del Covid19 in pazienti che presentano disturbi gengivali, come la paradontite, avrebbe rivelato che chi presenta tali infiammazioni rischierebbe nove volte di più di morire a causa del virus. Nello specifico, la paradontite è un’infiammazione cronica delle gengive che riguarda 8 milioni di italiani ed è la prima causa della perdita dei denti, cosi come può esser sintomo di altre malattie. A tal proposito, come riportato su ansa.it, “l’infiammazione sistemica cronica indotta dalla parodontite – commenta Maurizio Tonetti, Editor del Journal of Clinical Periodontology – potrebbe essere uno dei meccanismi alla base dell’aumento del rischio di complicanze da Covid-19, perché potrebbe rendere i pazienti più suscettibili alla tempesta infiammatoria scatenata dal Sars-Cov-2. Inoltre, l’alta carica batterica presente in bocca potrebbe favorire sovra-infezioni polmonari”.
Lo studio è stato condotto in Qatar, dai ricercatori del College of Dental Medicine, su 586 pazienti affetti da Covid19, tra i quali un numero superiore ai 250 presentava problemi di un’infezione orale. Le attente analisi hanno evidenziato come poi su 40 persone che hanno avuto complicazioni da parte del virus, un’altissima percentuale (80%) di loro aveva la paradontite. “Escludendo poi i fattori confondenti, come età, sesso, abitudine al fumo e comorbidità, gli studiosi hanno osservato che la probabilità di sviluppare qualsiasi complicazione da Covid-19 è risultata 3,7 volte più alta in chi aveva le gengive infiammate, con effetto ancora più evidente sui decessi, con un rischio di morte quasi 9 volte maggiore rispetto a chi aveva una bocca sana” come suggerisce fanpage.it.
In pratica, chi ha le gengive infiammate non rischia maggiormente di esser contagiato, bensì, se contratta l’infezione da Covid19 può aver conseguenze più gravi, questo si. A tal proposito, un’alimentazione corretta a base di molta frutta e verdura, quindi ricca di antiossidanti, può prevenire il rischio di contrarre infezioni orali, cosi come alcune piante, tra le quali la Salvia e la Betulla, possono curare o comunque alleviarne i sintomi, velocizzandone cosi la guarigione.