Fibroma uterino, il tumore (benigno) che colpisce il 40% delle donne

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Il fibroma uterino, scientificamente detto anche leiomioma, è un tumore solido benigno dell’utero che colpisce ogni anno tra il 30 e il 40% della popolazione femminile in età fertile.
Non sono a oggi note le cause, ma si ritengono influenti gli ormoni sessuali, la predisposizione genetica, l’obesità e l’etnia.
Ne vengono riconosciute 4 classificazioni in base alla loro posizione:

– intramurali: all’interno della parete muscolare dell’utero, per lo più asintomatici;
– sotto-serosi: sulla superficie esterna dell’utero, i più comuni;
– sotto-mucosi: verso la cavità uterina. Sono i più rari e quelli che posso incidere sulla fertilità;
– Infralegamentari: tra due foglietti del legamento uterino.
I sottomucosi e i sottosierosi possono essere peduncolati quando sono attaccati all’utero da un piccolo pezzo di tessuto (un peduncolo, appunto). Ma come si fa a venire a conoscenza della presenza di un fibroma uterino? Non è per niente semplice. Continua a leggere dopo la foto

Perché in circa la metà dei casi si presenta completamente asintomatico. Solo durante la visita ginecologica – con un’ecografia transvaginale – può emergere la sua presenza. In genere, va detto, questi controlli vengono fatti per altri motivi.
Non sempre, però, è asintomatico: talvolta i sintomi ci sono eccome. Da cosa dipende la loro intensità? Per esempio dalla dimensione del fibroma ma anche da dove si trova. In generale si tratta di sintomi che difficilmente appaiono prima dei 30 anni, che scompaiono con la menopausa, ma che influenzano parecchio la vita quotidiana affettiva e sociale di una donna.

L’ipermenorrea – cioè mestruazioni molto abbondanti e dolorose – è per esempio uno dei sintomi. Che può portare ad anemia, stanchezza, tachicardia e difficoltà respiratoria (succede per via delle perdite eccessive di sangue).

Altri sintomi: frequente minzione, incontinenza, stitichezza o gonfiore. Continua a leggere dopo la foto

Da non sottovalutare poi il dolore durante i rapporti sessuali; il dolore lombare alla schiena e, in alcuni rari casi, i disturbi della riproduzione. È necessario specificare però che il fibroma non è una causa tipica di infertilità: esso rappresenta il 3% delle cause per le quali una donna non rimane incinta.

Il fibroma può, infine, provocare un dolore acuto. Fortunatamente succede in rari casi: quando infatti esso riceve poco nutrimento, per la scarsità del flusso sanguigno che lo alimenta, inizia a “morire”. Con la riduzione della stimolazione ormonale tipica della donna fertile, col raggiungimento della menopausa e i 45 anni circa, il fibroma si rimpicciolisce e anche i sintomi scompaiono. Continua a leggere dopo la foto

Cosa fare per prevenire la comparsa dei fibromi? Avere una vita sana, per esempio. Seguire una dieta bilanciata e ricca di frutta e verdura, fare attività fisica sono tutte abitudini che riducono il rischio di sviluppare fibromi.
Come curarli? A oggi non esiste una terapia per i fibromi che valga per tutte le pazienti.
In caso di fibroma asintomatico, viene consigliata una “sorveglianza attiva”. Cioè visite e controlli periodici dal proprio ginecologo che permettono di monitorare lo sviluppo del fibroma.
Se invece ci sono i sintomi, si inizia con una terapia farmacologica e, se i fibromi sono particolarmente grandi, si pensa a un’eventuale asportazione.

Quei sintomi (anche banali) che le donne spesso ignorano