Bruciori di stomaco, crampi, nausea, vomito: sono i sintomi della gastrite che spesso si riacuttizzano in estate. Perché? Non c’entra il caldo, o meglio non direttamente.
A giustificare la gastrite, lo stress da solo, non basta; spesso alla base della gastrite vi sono cattive abitudini alimentari, eccesso di alcool, spezie, bevande gassose e fredde, alcuni condimenti e cibi irritanti per la mucosa dello stomaco.
Una correzione dello stile di vita, specie nel solco di un’alimentazione sana, può aiutare molto a prevenire i disturbi di stomaco.
Gastrite
Prima di agire sul sintomo, dicono gli esperti, occorre individuarne la causa. Esistono infatti due tipi di gastrite: quella comune dovuta a fattori sia di tipo endogeno (fattori interni, come l’infiammazione della mucosa protettiva delle pareti dello stomaco) che esogeno (fattori esterni, maggiormente correlati alla sfera emozionale, come una malattia o la perdita di una persona cara), e la gastrite nervosa che spesso ha carattere psicosomatico ed i cui sintomi sono simili a quelli della gastrite normale.
A fianco di un trattamento farmacologico, specie nelle fasi acute, con farmaci appropriati che devono essere prescritti dallo specialista, la cosa migliore è correggere l’alimentazione, eliminando tutti quei cibi che possono ‘stuzzicare l’acquolina’ e indurre la produzione di succhi gastrici.
Cosa mangiare con la gastrite?
Ancora prima della dieta, in caso di gastrite è fondamentale adottare alcune norme “nutrizionali” molto semplici:
- mangiare lentamente, perché una corretta masticazione rende più agevole la digestione e riduce i tempi di permanenza gastrica del cibo, e restare seduti una decina di minuti al termine del pasto;
- evitare pasti abbondanti (specie alla sera), ripartendoli invece nell’arco della giornata con spuntini spezza-fame e mantenendo il più possibile orari regolari senza mai saltare un pasto o ritardarlo eccessivamente;
- in tema di alimentazione non vi sono vere e proprie restrizioni, e anche la cosiddetta dieta “in bianco” non è consigliata, perché inefficace; mentre invece è corretto impostare una dieta che aiuti a attenuare i sintomi dispeptici (sensazione di imbarazzo gastrico, eruttazione, nausea, bruciore di stomaco), imparando a riconoscere quegli alimenti che li possano risvegliare o peggiorare.
Cibi “out”, da evitare con la gastrite
Evitare anche vino e superalcolici e, fra le cotture, escludere la frittura poiché da un lato aumenta il contenuto di acreolina, una sostanza che peggiora l’infiammazione della mucosa, e dall’altro il contenuto in grassi riduce lo svuotamento dello stomaco rendendo la digestione più lunga.
Cibi “in”, da preferire con la gastrite
Sono da prediligere le preparazioni semplici, condite con olio extra vergine di oliva e quindi più digeribili, la verdura di stagione variando la tipologia per favorire un introito idoneo di vitamine e sali minerali. Privilegiare anche pane ben cotto, crackers e fette biscottate.