Mantenere in buone condizioni il proprio intestino è fondamentale ai fini di una buona salute del proprio organismo, per tanto, chiunque, sopratutto chi presenta particolari problemi intestinali, dovrebbe prestare molta attenzione a ciò che mangia e quindi ai cibi che per loro natura provocano problemi più o meno severi. Come riporta il sito biomoleculardiasgnostic.com: “un intestino irritato è un organo che non riesce più a svolgere regolarmente la funzione alla quale è deputato – in questo caso, quella digestiva – e che presenta sintomi piuttosto variabili”, per tanto, sintomi come la stipsi, diarrea, dolore al ventre o gonfiore addominale, sono tutti chiari segnali che qualcosa nel proprio intestino non funziona come dovrebbe, quindi, in tali casi sarebbe opportuno constatare quali possano essere gli alimenti consumati e che hanno indotto un malessere a livello intestinale, ai fini di prevenirne un ulteriore consumo in futuro e una volta constato il loro effetto negativo.
Tra gli alimenti che irritano l’intestino, i latticini sono senza ombra di dubbio in prima posizione, in quanto tendono a peggiorare la sindrome del colon irritabile. Anche se contengono svariati nutrienti che apportano molti benefici all’organismo, i latticini ed in generali i prodotti caseari, contengono proteine e lattosio, i quali influiscono inevitabilmente sulla salute intestinale; nello specifico, queste sostanze alterano il microbioma e sfavoriscono il processo di smaltimento delle scorie e delle sostanze di rifiuto. Anche molti dei cibi in scatola reperibili in commercio, sono alimenti le quali proprietà nutrizionali sono alterate dai processi industriali e che quindi, sono poveri di sostanze nutrienti essenziali e che al contrario, sono colme di sostanze chimiche aggiunte, le quali (ovviamente) incidono negativamente sulla salute dell’intestino.
Inoltre, un consumo di carni rosse potrebbe anch’esso rivelarsi la causa di un infiammazione a livello intestinale, difatti, “l’elevato e prolungato consumo di carni rosse comporta sia l’alterazione della popolazione batterica intestinale, in particolare di Bacteroidales e Clostridiales, sia un maggior rischio di patologie infiammatorie principalmente mediate dall’acido N-glicolneuraminico” come suggerisce il sito microbioma.it. Nello specifico, queste carni sono più difficili da digerire rispetto alle carni magre, per tanto, rallentano la digestione e sono legati ad alcuni sintomi digestivi quali l’infiammazione addominale e gas.
In fine, sebbene le fibre contenute in molti cereali migliorino la funzione dell’intestino, il glutine contenuto in essi è invece causa di fastidiosi problemi intestinali. Questa proteina, difatti, non viene digerita e/o metabolizzata correttamente e il che comporta alcune reazioni indesiderate, quindi, “Il consumo eccessivo di cereali ricchi di glutine aumenta i livelli di infiammazione che, se non viene tenuta sotto controllo, può svilupparsi tramite malattie autoimmuni” come riportato su viverepiusani.it. Ad ogni modo, come si può immaginare, la prevenzione nei soggetti che soffrono di intestino irritabile è molto importante e passa esclusivamente attraverso una sana e corretta alimentazione, la quale, inoltre, permette di seguire un regime dietetico salutare.