Nala è seduta sull’uscio. Accovacciata davanti alla porta finestra ha lo sguardo fisso verso l’orizzonte. Emiliano Sala, il suo padrone, il suo migliore amico, non farà più ritorno a casa. Nala non lo sa. Il cane che avrebbe dovuto seguire il calciatore anche a Cardiff adesso lo attende lì, come sempre, pazientemente. E’ pronta a saltargli addosso scodinzolando per fargli le feste. Annusa l’aria ma quel che fiuta promette nulla di buono.
Non c’è solo da capire cosa sia successo (se un’avaria o altro) a bordo del Piper Malibu inabissatosi il 21 gennaio nella Manica con a bordo il calciatore argentino Emiliano Sala (in via di trasferimento dal Nantes al Cardiff City per 17 milioni) e il pilota David Ibbotson, e ritrovato in un fondale a circa 70 metri di profondità, lunedì 5 febbraio.
Uno dei misteri da risolvere, e neanche troppo secondario, è quello riguardante la presenza a bordo del pilota, appunto David Ibbotson, 59 anni, dj per hobby e titolare di una ditta di riparazione di caldaie.
Due piani di volo
Il pilota, come rivelato dal quotidiano Ouest France, aveva presentato due piani di volo, uno per le 9 del mattino, l’altro per le 20, sbagliando il numero di immatricolazione dell’aereo e preparando l’itinerario con una semplice app telefonica. E ha scelto poi di pilotare a vista, nonostante la limitata visibilità notturna.
Le autorità britanniche hanno aperto un’inchiesta per verificare la validità della licenza del pilota. Secondo il Times, Ibbotson non era nemmeno autorizzato a trasportare passeggeri a pagamento.
Il dolore del suo cane
La foto postata da Romina, la sorella del giocatore, è tenerissima e commovente. “La mia fedele compagna”, così l’ex attaccante del Nantes definiva Nala, che nelle immagini su Instagram appariva al suo fianco quando, svestiti i panni del bomber d’area di rigore, poteva permettersi un po’ di relax al parco, in famiglia, a spasso con quell’amica speciale in riva al mare.
Volava verso una nuova avventura professionale
L’incidente aereo avvenuto dieci giorni fa lo ha sottratto anche all’affetto dell’animale, capace di vegliare la soglia dell’appartamento fino allo spasimo.
La sorte ha voluto che il suo padrone perisse nel disastro capitato mentre volava verso la sua nuova avventura professionale: la Premier League, un campionato bello e affascinante, che la punta italo-argentina, a 29 anni, s’era conquistata a suon di gol e di ottime prestazioni con la maglia del Nantes.
Perfino il ct della Nazionale, Roberto Mancini, ne aveva appuntato il nome in agenda e magari, se la vita non avesse preso un corso diverso, oggi avrebbe indossato anche la maglia Azzurra.