Il sintomo precoce della malattia di Parkinson che in pochi conoscono

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Il Parkinson è una malattia ad evoluzione lenta che coinvolge principalmente alcune funzioni celebrali e motorie, come la possibilità di movimento e il controllo di se stessi, tuttavia, è bene sapere che alcuni segnali caratteristici della malattia si possono manifestare anche anni prima di essa stessa. Secondo quanto riporta il sito parkinson.it, “la malattia è presente in tutto il mondo ed in tutti i gruppi etnici. Si riscontra in entrambi i sessi, con una lieve prevalenza, forse, in quello maschile. L’età media di esordio è intorno ai 58-60 anni, ma circa il 5 % dei pazienti può presentare un esordio giovanile tra i 21 ed i 40 anni”. Secondo alcuni studi, la durata della fase cosiddetta ‘preclinica’ (prima dell’esordio della malattia) avrebbe inizio all’incirca 5 anni prima: anni in cui un sintomo poco noto ma in realtà piuttosto frequente, potrebbe comparire prima della sintomatologia motoria. 

Prima di parlare del sintomo misterioso di questa malattia neurodegenerativa, è doveroso fare una constatazione sull’importanza della dopamina, un neurotrasmettitore con la funzione di controllare per l’appunto il movimento, il sonno, la sensazione di piacere e molte altre facoltà cognitive, tra le quali la trasmissione olfattiva; a tal proposito, è stato dimostrato scientificamente come in pazienti affetti dalla malattia di Parkinson, il numero di cellule dopaminergiche si raddoppi rispetto a chi non ha la malattia e ciò implicherebbe un’inibizione del senso dell’olfatto. E’ stato accertato quindi, che la perdita dell’olfatto è dovuta ad una quantità eccessiva di dopamina all’interno del bulbo olfattivo e che (di conseguenza) una improvvisa perdita delle percezioni olfattive potrebbe rappresentare il primo sintomo (poco noto) della malattia di Parkinson. 

In particolare, è stato reso noto come le donne appaiano a maggior rischio rispetto agli uomini in merito a questo problema di funzione sensoriale, difatti, “pur se un calo olfattivo può capitare a tutti, ed a tutte le età, i dati resi noti negli USA dal National Institute of Health dicono che soprattutto il gentil sesso, nelle età mediane della vita, può andare incontro a una diminuzione di queste percezioni” come suggerisce dilei.it. Ad ogni modo, altri segnali possono aiutare ad identificare precocemente il parkinson oltre all’improvvisa perdita dell’olfatto, come alcuni disturbi legati al sonno, cambiamenti improvvisi di umore, un’eccessiva sudorazione o addirittura un cambiamento del tono della voce e della parola, tutte capacità alterate, come già detto, dall’influenza della malattia sul sistema nervoso. 

Purtroppo, ad oggi non esistono ancora farmaci o sostanze in grado di prevenire la malattia di Parkinson, tuttavia, “diversi studi sperimentali hanno però dimostrato che il consumo di peperoni, frutta e verdura potrebbero ridurre il rischio di sviluppare la patologia” come riporta invece  humanitas.it. In particolare, le carote si rivelano come un ottimo carburante cerebrale, in quanto contengono la luteolina, una molecola in grado di garantire protezione alle cellule cerebrali dai processi infiammatori che causano la malattia. Per tanto, un consumo ordinario di alimenti ricchi di nutrienti può aiutare a migliorare sia le funzioni motorie che quelle cognitive, aiutando cosi a prevenire (seppur in parte) questa orribile malattia. 

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