Infarto: salmone e noci riducono il rischio di morte

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1994
infarto

Salmone, noci e oli vegetali contengono grandi quantità di omega 3, acidi grassi che fanno molto bene alla salute dell’uomo. E secondo i ricercatori dell’Outcomes Research Consortium (FORCE), proprio queste grandi quantità di omega 3 sarebbero determinanti nell’aumentare le possibilità di sopravvivere a un infarto.

Gli studiosi hanno analizzato 7.973 casi che hanno manifestato un infarto per la prima volta. In 2.781 casi l’attacco cardiaco si è rivelato fatale per la vita del soggetto, mentre nei rimanenti casi l’infarto non si è tradotto in una morte. Ebbene, incrociando questi dati sono emersi risultati consistenti per quel che riguarda l’età, il sesso, la razza, la presenza o meno di diabete e l’utilizzo di aspirina o di terapie per il controllo del colesterolo; ma è altresì emerso anche un altro aspetto: il legame molto stretto che c’è tra acidi grassi omega 3 e il tasso di sopravvivenza a un infarto.

Come spiega Victoria Taylor, dietista della Birtish Heart Foundation, «questo studio rafforza le raccomandazioni circa i benefici per la salute del cuore derivanti dagli omega 3 ottenuti da fonti vegetariane come semi di lino, olio di colza e olio di soia».
Insomma, secondo gli esperti dovremmo mangiare salmone, noci e pesci azzurri (tipo sgombro, acciughe e sardine) per gettare le basi di una dieta che è sana per i motivi più diversi, tra cui, appunto, per la sua capacità di prevenire la morte da infarto.