Sono due i motivi principali per cui il pesce può essere contaminato dal mercurio. Può essere una causa naturale, come il meccanismo che porta all’erosione del terreno da parte del mare, oppure una causa innaturale legata all’inquinamento prodotto dall’uomo e all’attività industriale.
Gli animali marini, entrando in contatto con questa sostanza, la assimilano e la trasformano in metilmercurio.
Il metilmercurio viene assorbito dall’uomo attraverso il consumo di pesce sotto forma di mercurio bidisponibile. La sostanza entra in circolo e si diffonde nostri organi, in particolar modo a livello nervoso. Ed ecco che entra in gioco l’azione tossica.
Il mercurio nel pesce, quando presente in grandi quantità, può provocare lesioni a livello neurologico. Negli anni 50 in Giappone, le persone, consumando pesce pescato in un’acqua contaminata, si ammalarono gravemente e si decise di prendere alcune precauzioni.
Ora gli alimenti sono molto più controllati e il limite massimo di tolleranza al metallo va da 0.5 a 1 mg di mercurio per kg di pesce.