La mononucleosi: cosa è e come si cura

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La mononucleosi infettiva è una malattia causata dal virus Epstein-Barr (EBV), appartenente alla famiglia degli herpesvirus ovvero la stessa di cui fanno parte i patogeni responsabili di varicella, herpes labiale o genitale e fuoco di Sant’Antonio. Come accade per la famiglia degli herpes virus, una volta contratta l’infezione, il virus EBV rimane per sempre latente nel corpo umano e può ricomparire periodicamente.

Mononucleosi cos è

Questo agente virale si trasmette, nella maggior parte dei casi, tramite la saliva; per questo motivo, l’infezione è nota anche come la “malattia del bacio”. L’infezione è abbastanza comune ed oltre il 90% della popolazione mondiale entra in contatto con il virus nei primi anni di vita, durante l’adolescenza o in età adulta. Nei paesi industrializzati l’infezione è più frequente nei giovani tra i 15 ed i 30 anni e meno comune nei bambini. Nei paesi in via di sviluppo, invece, l’infezione colpisce frequentemente i bambini in età pediatrica, anche se spesso non viene diagnosticata perché accompagnata da disturbi lievi o confondibili con altre infezioni comuni nell’infanzia, per sapere di più sulla mononucleosi nei bambini.  

Il decorso dell’infezione è generalmente lento con sintomi abbastanza generici, quali mal di gola, febbre ed ingrossamento diffuso delle linfoghiandole, tutti disturbi che possono durare da qualche settimana a qualche mese. Generalmente, l’infezione guarisce senza particolari conseguenze ma, in alcune circostanze più gravi e per fortuna rare, possono presentarsi complicazioni a carico del fegato o del sistema nervoso.

Perché si chiama “Mononucleosi”?

Il nome deriva dalla reazione del corpo all’infezione: la presenza del virus nell’organismo stimola la produzione dei globuli bianchi ed in specifico delle cellule mononucleate (con un solo nucleo) o monociti nel sangue, solitamente presenti in numero ridotto.

Le cause della mononucleosi

Il virus Epstein-Barr (EBV) si trasmette principalmente attraverso la saliva e le secrezioni provenienti dalla gola delle persone con l’infezione in fase attiva. 

Il contagio, quindi, può avvenire attraverso principalmente l’uso comune di oggetti tra le persone, oltre che attraverso il contatto fisico, ed in specifico: 

-uso comune di stoviglie, posate e bicchieri in famiglia, nei ristoranti e nelle mense;

-uso comune di spazzolini da denti o oggetti per l’igiene personale;

-uso comune di giocattoli tra i bambini;

-baci profondi e scambio di saliva;

-inalazione o ingestione di goccioline di saliva o muco disperse nell’aria da

persone infette che parlano o tossiscono a breve distanza negli ambienti molto frequentati (mezzi pubblici, scuole).

Sintomi della mononucleosi

La mononucleosi è spesso asintomatica oppure si presenta con sintomi lievi e transitori:

-febbre leggera ma persistente;

-faringite, mal di gola con fastidio nella deglutizione;

-linfonodi ingrossati;

-malessere generale e mal di testa;

-Ingrossamento della milza;

-astenia, perdita dell’appetito.

Le complicazioni legate alla mononucleosi, anche se poco frequenti, possono essere più gravi della patologia e includono:

-Epatite;

-Anemia emolitica e trombocitopenia;

-Miocardite;

-Sindrome di Guillain-Barre, meningite, encefalite.

Diagnosi della mononucleosi

In presenza di disturbi quali febbricola persistente, debolezza e linfoghiandole ingrossate è opportuno consultare il medico di base o lo specialista in malattie infettive per verificare la possibile presenza dalla mononucleosi infettiva. Il medico diagnosticherà la malattia mediante la visita e la prescrizione di specifiche analisi di laboratorio, tra cui la conta dei globuli bianchi e rossi e la ricerca degli anticorpi di classe IgM che indicano la presenza di un’infezione in corso e la ricerca di anticorpi di classe IgG, che indicano un’infezione contratta in passato, contro gli antigeni del virus di Epstein-Barr. In caso di infezione, i valori relativi al numero di globuli bianchi presenti nel sangue mostreranno un aumento del numero dei linfociti ed una forma anormale dei linfociti e dei monociti. Nel caso della compromissione del fegato, i valori nel sangue di alcune proteine presenti nel fegato, le transaminasi epatiche, e della bilirubina, proteina derivata dai globuli rossi, potrebbero risultare aumentati.

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