Si tratta di un problema dall’incidenza altissima, basti considerare che, solo in Italia, riguarda una donna su due e può provocare forti dolori, secchezza e prurito. Di cosa stiamo parlando? Si tratta dell’atrofia vaginale, una patologia che, per l’appunto, ha un forte impatto sulla vita di molte donne. E’ una condizione che determina un assottigliamento crescente delle pareti della vagina e che, nello specifico, riguarda per lo più le donne in menopausa o che che ne sono prossime. Perché succede? La risposta è semplice: in questo particolare periodo della vita di ogni donna si verifica un netto calo della produzione di estrogeni (ormoni femminili) da parte del proprio organismo, i quali regolano appunto anche il benessere intimo. Ma quali sono i sintomi della malattia e cos’ha a che vedere col sesso?
Oltre la menopausa, una delle cause più incidenti alla base del manifestarsi della malattia sono i lunghi periodi di astinenza dai rapporti sessuali e ovviamente, questa ‘astinenza’ può esser ancora più dannosa per tutte quelle donne che si trovano nelle condizioni particolari di cui si ha già parlato. La ragione è presto spiegata: durante un rapporto sessuale, l’afflusso di sangue nelle parti intime aumenta a dismisura (chiaramente), perciò il fatto di avere rapporti regolari è utile come ‘ginnastica’ per i muscoli vaginali; detto ciò, nel caso in cui, appunto, non si dovessero avere, i tessuti rimangono ‘immobili’ per troppo tempo e questo può causarne l’atrofia. E’ come un circolo vizioso che non andrebbe mai alimentato, anche perché, come già detto, quando si hanno rapporti sessuali aumenta l’afflusso di sangue e quindi di ossigeno nelle parti intime, con la conseguente riduzione dei rischi di contrarre qualsiasi tipo di infiammazione vaginale.
Ad ogni modo, come suggerisce il sito policlinico.mi.it, “le donne che soffrono di AVV (atrofia vaginale) presentano una serie di sintomi tipici della menopausa: secchezza vaginale, prurito, dolore e sanguinamento nei rapporti sessuali che coinvolgono tutta l’area vulvo-vaginale. L’AVV interessa anche il tratto urinario inferiore: l’aumento della necessità e l’improvviso e irrefrenabile stimolo a urinare sono fra i sintomi più comuni, oltre a possibili infezioni che possono colpire tutta l’area”. C’è da dire, inoltre, che si tratta di una condizione che non solo peggiora la percezione fisica di se stesse ma è anche associata ai rapporti sessuali dolorosi; ha quindi un forte impatto sulla vita relazionale, a tal punto che circa 2/3 delle donne che soffrono di questo disturbo evitano di aver rapporti col proprio partner proprio per questo motivo.
Ma in che modo la si può curare? Per tutti i motivi sopra elencati è di fondamentale importanza informare le donne correttamente, affinché possano far fronte in tempo a questo tipo di problema avvalendosi dei consigli di un esperto ginecologo o con l’utilizzo alcuni prodotti specifici utili per lenire il fastidio. Esistono difatti alcune creme idratanti da applicare quotidianamente, le quali possono senz’altro scongiurare il prurito e i problemi di secchezza, reidraitando la pelle e mantenendo morbidi i tessuti. E nel caso in cui questo non dovesse bastare, si può far fronte al problema optando per una cura a base di estrogeni che in termini di efficacia è sicuramente molto più potente.