I mattoncini LEGO, si sono avviati verso la sostenibilità ambientale restando comunque immancabili compagni di gioco di tutti i bambini.
Il nome di questo intramontabile gioco, nasce dalla combinazione si due parole: “LEg GOdt” ovvero “giocare bene”, e cosa può fare più bene della “sostenibilità ecologica”?
LEGO ha infatti annunciato che uno dei principali obbiettivi dell’azienda, da qui al 2030, sarà quello di investire nella ricerca e nello sviluppo di nuove materie prime sostenibili, sia per la produzione che per il packaging, riducendo le dimensioni delle confezioni e testando materiali alternativi alla plastica. Ecco da cosa si parte.
Sostituire la plastica con la canna da zucchero
LEGO sempre più green. Il colosso danese aveva già annunciato il progressivo abbandono della plastica per i suoi mitici mattoncini e ora inizia a fare sul serio, lanciando alcuni nuovi prodotti realizzati con un’innovativa plastica di origine vegetale.
Si tratta di pezzettini “botanici”, come foglie, cespugli e alberi, quelli di colore verde per intendersi, che verranno creati tramite un processo che farà utilizzo della canna da zucchero al posto della plastica, in modo da dar vita ad elementi davvero eco-sostenibili.
LEGO, quindi, si converte a un impatto zero sull’ambiente?
Vero è che per ora si tratta di elementi in polietilene che rappresentano solo l’1-2% della quantità totale degli elementi in plastica prodotti, ma apprezziamo lo sforzo di tutto il gruppo che ha fissato il 2030 come termine ultimo anche per il raggiungimento della strategia rifiuti zero e introdotto vassoi in pasta di cellulosa sostenibili per il calendario dell’avvento LEGO, riducendo così la produzione di rifiuti di plastica destinati alle discariche.
Quanta plastica consuma l’azienda LEGO?
Intanto LEGO, a tutt’oggi, utilizza più di 6mila tonnellate di plastica all’anno e il 70% dei materiali è composto dall’ABS, ovvero l’acrilonitrile-butadiene-stirene, ma i produttori danesi sembrano pronti a tener fede alla promessa di diventare un’azienda 100% rinnovabile e di trovare un’alternativa sostenibile alle oltre 20 plastiche convenzionali ora utilizzate nei loro prodotti.