L’incubo di chi guarisce dal Covid-19

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La ricerca non ha ancora individuato dei veri e propri effetti collaterali a chi, per la prima volta, riceve il famigerato vaccino contro il Covid19, eppure, molte indagini hanno determinato come possano per molti guariti manifestarsi effetti negativi sul sistema nervoso che possono, a loro volta, comportare anche conseguenze sulle funzioni cognitive e neurologiche. 

Uno studio condotto da ricercatori dell’Università di Oxford, in Inghilterra, ha dato nuovi dati per quanto riguarda i tassi di incidenza ed i rischi relativi del Covid19, su oltre 200mila pazienti; ciò che ne trapela è che “ l’incidenza di condizioni patologiche a carico del sistema nervoso è stata del 33,6%, con il 12,8% dei guariti che ha ricevuto per la prima volta una diagnosi di disturbo mentale. La maggior parte delle condizioni, tra cui ictus, emorragia intracranica demenza e disturbi psicotici, è risultata più frequente dopo i casi di Covid-19 rispetto a coloro che avevano avuto l’influenza o un’infezione delle vie respiratorie” come riportato su fanpage.it

Tutto ciò si tradurrebbe nella prova di una sostanziale tendenza a sviluppare sintomi di natura neurologica e psichiatrica da parte di chi, per l’appunto, è guarito dall’infezione del coronavirus. A tal proposito, non sono stati ancora individuati i fattori responsabili di tali conseguenze, tuttavia, i ricercatori precisano come queste siano informazioni di vitale importanza nella programmazione di piani sanitari e studi scientifici. 

Altri studi, precedenti a questo, hanno dimostrato come il covid possa avere conseguenze post-guarigione sulla salute dei pazienti, difatti, “anche un recente studio italiano (basato però su questionari) ha concluso che circa il 75 percento dei pazienti contagiati dal coronavirus SARS-CoV-2 che finiscono al pronto soccorso o ricoverati in ospedale manifesta sintomi neurologici” come suggerisce il sito corriere.it. Resta quindi il dubbio di come pur guarendo, possa esserci il rischio di contrarre disturbi più o meno gravi, pur essendo le prove, ormai, sempre più numerose. 

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