Lo zucchero provoca dipendenza: cosa succede se smettiamo di mangiarlo?
Secondo il neuroscienziato Bart Hoebel, abbuffarsi di zucchero può infatti avere effetti sul cervello molto simili a quelli provocati da un abuso di sostanze stupefacenti.
Il ricercatore ha presentato i risultati della sua analisi al meeting del College americano di Neuropsicofarmacologia a Scottsdale, in Arizona: lo studio è stato svolto utilizzando delle cavie e somministrando loro dosi elevate di acqua zuccherata ogni giorno, dopo che avevano passato la notte a digiuno. Nel giro di tre settimane, gli animali hanno cominciato a dare segni di impazienza e frenesia, mostrando insomma un comportamento simile a quello dei tossicodipendenti in crisi di astinenza. “Rimanevano a lungo desiderosi di ricevere una nuova “dose”, erano incontrollabili”, ha spiegato Hoebel“.
Hoebel ha spiegato che il consumo elevato di zucchero porta ad un aumento della dopamina, che è “una sostanza che si trova nel nucleus accumbens, la parte adibita alla motivazione e al meccanismo della ricompensa e si sa da tempo che l’abuso di droghe fa aumentare il rilascio di dopamina in questa parte del cervello: in questo caso abbiamo scoperto che lo zucchero agisce allo stesso modo”.
Negli esperimenti condotti in laboratorio è emerso che lo zucchero creava dipendenza nelle cavie:
“In un altro esperimento le cavie, dopo essere state nutrite per un periodo a base di zucchero, sono state costrette a passare alcune settimane senza più riceverne. Quando la sostanza veniva reinserita nell’alimentazione, ne consumavano molta più di prima. A un certo punto gli scienziati hanno deciso di variare sostituendo l’acqua zuccherata con dell’alcol e hanno notato che quelle nutrite con lo zucchero ne bevevano più di quanto avrebbe fatto un topo normale. “Ancora non sappiamo come reagiscono gli esseri umani – ha concluso l’autore dello studio – Ma quel che è certo è che esiste un nesso tra la dipendenza da sostanze stupefacenti e lo sviluppo di un desiderio morboso di dolcificante.”