Una testa di un giovane lupo mozzata e legata a un cartello stradale tra Lanzo e Germagnano, in provincia di Torino.
La macabra scoperta fatta da un passante che ha subito avvertito i carabinieri e poi l’ASL, che ha prelevato la testa dell’animale per analizzarla.
Perché lo hanno fatto? Ecco la reazione delle Forze dell’Ordine.
Una taglia di 7mila euro sui bracconieri
“Visto il susseguirsi di episodi di questo tipo in Piemonte, ma anche in altre regioni italiane – commenta il WWF – chiediamo l’ intervento dei carabinieri forestali e l’avvio di un’inchiesta in procura per punire i responsabili di questo scempio contro la natura.
Al gravissimo atto di bracconaggio – prosegue l’associazione animalista – si aggiunge, in questo caso, l’ostentazione del macabro trofeo. Contro questi episodi, la LAV, animali selvatici, ha promesso un premio a chiunque abbia informazioni su chi ha ucciso l’animale esponendone la testa.”
Non è poco che i lupi sono tornati nel mirino dei bracconieri: da tempo infatti la città metropolitana ha avviato un nucleo antiveleno, nell’ambito del programma “Wolfalps”, per identificare i bocconi avvelenati che vengono lasciati vicino agli alpeggi e ai pascoli contro i lupi.
Anche contadini e agricoltori a favore del lupo
“Non è con queste assurde e macabre dimostrazioni che si risolve il problema del lupo, anzi si rischia solo di esasperare una situazione già molto tesa” – riflette Michele Mellano, il direttore della Coldiretti di Torino. Che prosegue: «Pastori ed agricoltori continuano a segnalare la presenza sempre più massiccia di questi animali che sono predatori formidabili. Ma non è così che si ragiona».