Lupus Eritematoso Sistemico, i sintomi subdoli di una malattia difficile da individuare

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Il Lupus Eritematoso Sistemico è una delle malattie rare riconosciute dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Nel mondo circa 5.000 persone hanno il Lupus. Si tratta prevalentemente di donne in età fertile. Ma che cosa è? Si tratta di una malattia autoimmune non contagiosa, cronica e sistemica. Esatto, è una malattia che dura tutta la vita e, oltre alla pelle, colpisce vari organi e apparati.

Il Lupus attecchisce perché il sistema immunitario delle persone colpite non funziona correttamente. In pratica, invece di colpire i nemici esterni, produce anticorpi che colpiscono le cellule dell’organismo provocando danni spesso irreparabili. Un segno caratteristico del Lupus è la lesione cutanea a forma di farfalla che si manifesta sul viso. Ma quali sono le cause? Non sono ancora del tutto definite: quel che è certo è che si parla di una patologia multifattoriale. Tra i fattori che predispongono al Lupus ci sono le caratteristiche genetiche. Anche il genere conta: le donne sono più predisposte degli uomini a causa degli ormoni, in particolare gli estrogeni.
I fattori ambientali contano: diversi studi ritengono che infezioni, farmaci, raggi ultravioletti e lo stress possano scatenare la malattia in individui geneticamente predisposti. Continua a leggere dopo la foto


Esistono sintomi che rappresentano campanelli d’allarme e che è bene conoscere per prevenire l’aggravarsi della malattia. Nella maggior parte dei soggetti, il Lupus esordisce con stanchezza, febbre, dimagrimento improvviso e non giustificato. Sintomi che spesso portano a uno sconvolgimento delle attività quotidiane.

Anche le manifestazioni cutanee sono molto frequenti: è tipico un arrossamento localizzato sul dorso del naso che si estende fino agli zigomi. Il classico eritema a farfalla tipico del Lupus. Ma ci sono anche eruzioni cutanee che sono vere e proprie placche eritematose. E ancora: molti soggetti presentano dolori articolari e infiammazioni delle articolazioni ma anche alterazioni dei valori del sangue che possono causare, per esempio, anemie e trombocitopenie. Continua a leggere dopo la foto


Anche i reni vengono attaccati dal Lupus. Il problema è che in questo caso non ci sono sintomi e i problemi ai reni si scoprono solamente a seguito di controlli fatti per altro. Da non sottovalutare sintomi come la depressione, l’ansia, la cefalea e le crisi epilettiche. Degne di nota anche le manifestazioni cardio-polmonari come pleurite e pericardite.

La diagnosi della malattia è tutt’altro che semplice. Le manifestazioni sono diverse da soggetto a soggetto, così come la risposta alle cure.
In presenza della sintomatologia, è necessario rivolgersi al reumatologo che prescriverà gli esami opportuni. Prima di tutto gli esami del sangue (per la ricerca di specifici anticorpi) ma anche radiografia, ecocardiografia, elettrocardiogramma (ECG), elettroencefalogramma (EEG) e risonanza magnetica. Come si cura. Il trattamento dipende dal livello di gravità e dalla sintomatologia, ma è importante sapere che alla base di tutto devono esserci controlli periodici e una corretta informazione sulla patologia. Continua a leggere dopo la foto

Il paziente che conosce bene la propria situazione è sicuramente più predisposto all’accettazione della terapia e a prevenire eventuali riacutizzazioni. In genere la cura è farmacologica: vengono somministrati farmaci che attenuano la sintomatologia, il cortisone soprattutto. Con gli anni, le sperimentazioni scientifiche stanno cercando di portare a una diminuzione dell’uso del cortisone per sostituirlo con farmaci più efficaci anche a lungo termine.

Fondamentale anche lo stile di vita. Fare una moderata attività fisica, seguire un’alimentazione sana, riposarsi, assumere i farmaci scrupolosamente sono abitudini che possono aiutare il paziente a convivere serenamente con la patologia. Cosa che troppo spesso non può essere data per scontata.

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