Macchie sulle palpebre: di cosa si tratta e come si eliminano

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Capita a molte persone di ritrovarsi con alcune macchie sulle palpebre, senza capire di cosa si tratti veramente, tuttavia, è importante sapere che la comparsa di esse può esser riconducibile a diverse cause. Innanzitutto, è bene precisare che possono differire in quanto a dimensioni, colore, spessore e anche il loro aspetto è legato a diversi fattori, inoltre, alcune potrebbero dipendere da alcune patologie che richiedono un trattamento specifico. Ad ogni modo, come riporta il sito viverepiusani.it, “in generale, la loro presenza è dovuta a varie cause come squilibri ormonali, l’uso di farmaci o l’eccessiva esposizione ai raggi ultravioletti”. Ma vediamo in che modo appaiono queste macchie sulle palpebre e come le si può trattare. 

Ad esempio, nel caso in cui si abbiano delle macchie gialle in rilievo, sopratutto in età avanzata, si tratta di xantelasma, ovvero dei piccoli accumuli di grasso che non sono affatto pericolosi per la propria salute ma che possono invece rappresentare un vero e proprio disagio a livello estetico. Come accennato in precedenza, lo xantelasma rientra tra quella tipologia di macchie la cui comparsa è associata ad alcune patologie già in essere, come ad esempio la cirrosi, la pancreatite e l’ipotiroidismo, inoltre, è importante sapere che qualora li si volesse rimuovere, tecniche come la crioterapia o l’essiccazione elettrica sono senza ombra di dubbio le migliori opzioni. Ma anche la miglior cura necessita di una forma di prevenzione, perciò, il consiglio è quello di limitare il consumo di zuccheri e grassi, aumentando invece l’apporto di fibre solubili. 

Esiste poi una condizione particolare nota come ‘melanocitosi dermica’ o ‘macchia mongolica’ e che è caratterizzata dalla comparsa di macchie scure (in genere) sulla pelle, specie sulle palpebre. In questo caso, la causa scatenante è attribuita ad un esposizione alla luce del sole, quindi ai raggi ultravioletti e “qualora la macchia mongolica subisse modificazioni nel colore e/o nella forma, è bene rivolgersi subito al medico” come suggerito su my-personaltrainer.it, questo data la sua potenziale evoluzione in una forma tumorale maligna. Vi è poi la ‘dermatite palpebrale’, anch’essa una condizione infiammatoria che parte dalle palpebre e si estende fino all’occhio; è frequente sopratutto nei bambini ma può verificarsi anche in età adulta, in una fascia di età compresa tra i 20 e i 50 anni. 

Tra i sintomi riconducibili a tale condizione vi sono: gonfiore, bruciore, macchie sulle palpebre (ovviamente) e lacrimazione eccessiva. Nello specifico, la cause associabili a tale dermatite riguardano univocamente una reazione allergica che può essere indotta da diversi fattori esterni, come ad esempio detersivi e cosmetici. Nel caso in cui si dovesse verificare sintomi sospetti è bene rivolgersi quanto prima al proprio oculista ed evitare il contatto con acqua o detergenti cutanei e cercare invece di limitare quanto più possibile lo stress e controllare l’alimentazione, prediligendo il consumo di alimenti utili a lenire l’infiammazione, come frutta e verdura fresca, noci, semi e pesci grassi, quindi ricchi di omega3.