Brutto risveglio ieri a Napoli, quando il mare del porto di Mergellina all’alba è apparso completamente bianco. Sembrava latte, peccato che fosse maleodorante.
Ad un certo punto i gestori del porto si sono accorti che da uno degli scarichi è iniziata a fuoriuscire della sostanza bianca, che in poco tempo ha colorato l’intera insenatura.
La macchia bianca si è diffusa rapidamente nelle acque marine e tutto il porticciolo è stato invaso dalla strana sostanza. Sul posto sono giunte le forze dell’ordine con i tecnici dell’Arpac che hanno prelevato dei campioni d’acqua da sottoporre alle analisi di routine e che, nel giro di 24 ore, sono riusciti a capire che cosa stesse succedendo e ad individuare i responsabili.
Si tratta di un materiale altamente inquinante, polvere di marmo, riversata in mare in modo illegale da un autospurgo di Caivano (le immagini ritraggono l’operazione).
Sempre secondo quanto verbalizzato dagli uomini della Municipale, alle 9:30 il mezzo accede al tombino di ispezione per eseguire un intervento di espurgo commissionato dal condominio, ma la cisterna è già piena di fanghi di polvere di marmo caricati il giorno prima presso un altro sito industriale.
Nel compiere l’operazione di espurgo l’operaio, dopo aver aperto il tombino del condominio, apre anche inspiegabilmente un tombino della rete pluviale, vi immette il grosso tubo della cisterna e ve ne scarica il contenuto che, di conseguenza, finisce in mare, con gravissime conseguenze ambientali e moria di pesci.