Torna in auge la medicina monastica, la cosiddetta galenica conventuale, di medioevale memoria, quella che si praticava nelle abbazie e produceva medicinali e composti curativi realizzati con piante ed erbe officinali. Chissà che la nostra salute non ne benefici!
L’esperienza di laboratorio riemerge dal passato al 38° Congresso Nazionale della Società dei Farmacisti Ospedalieri e dei servizi farmaceutici delle aziende sanitarie, dove i farmacisti di tutta Italia sono stati coinvolti in un laboratorio per sperimentare a preparare medicinali e rimedi naturali secondo le antiche ricette galeniche.
Un convento dove i farmacisti imparano la medicina dei monaci medievali
Sono i “maestri” laici della abbazia di Morimondo, in provincia di Milano (al confine con Pavia), ad esporre ai farmacisti ospedalieri le tecniche dell’erboristeria che si usavano nel Medioevo.
Da molti anni ormai Morimondo è passata alla Diocesi di Milano e di monaci nel senso stretto della parola non ce ne sono più: al posto dell’ordine monastico è però nata nel 1993 una Fondazione denominata Abbatia Sancte Marie de Morimundo che porta avanti, attraverso volontari laici, le regole di San Benedetto (in primis il noto ora et labora) e le antiche attività dei monaci dell’ordine cistercense. Tra queste c’è anche l’erboristeria e la conoscenza delle piante medicinali, che faceva parte delle funzioni assistenziali nei confronti di pellegrini e popolazioni delle campagne: grazie alla conoscenza delle erbe officinali che spesso si tramandava per esperienza, i monaci sapevano preparare impacchi, unguenti e medicamenti capaci di curare.
Farmacie e rimedi naturali come una volta
L’idea è quella di riportare nel presente la cultura e la manualità delle origini, ripercorrendo arti e mestieri dei secoli scorsi: e allora ecco riemergere, da vecchi libri polverosi che fanno venire in mentre “Il nome della Rosa”, ricettari medievali, erbari e strutture di cure del Medioevo.
Nei monasteri e nei conventi del ‘200 e ‘300 c’era spesso il cosiddetto hortus simplicium, il giardino dei medicamenti semplici, dove venivano coltivate le piante poi utilizzate dai monaci per preparare medicinali e composti.