La stagione che ci offre la più vasta gamma di erbe spontanee da poter raccogliere è la primavera, e per chi ama un’alimentazione sana sono una variante interessante da aggiungere a ricette tradizionali e vegetariane. Eccone alcune di queste “piantine da cucina”, le più comuni, e come utilizzarle. Raccomandazione: per raccoglierle meglio andare in prati lontani da strade e vie molto trafficate.
Acetosella
L’acetosella (Oxalis acetosella) è una pianta spontanea perenne, molto comune e riconoscibile dalle foglie trilobate (cioè a trifoglio appunto) e dai suoi bellissimi fiorellini rosa o bianchi. Il suo nome botanico ci fornisce già indicazioni, sia sul suo sapore (acetosella ricorda infatti l’aceto e dunque il suo gusto acidulo) sia anche sull’elemento che è responsabile di questo sapore, cioè l’acido ossalico, di cui la pianta ne contiene una buona dose. Oltre a questo, nell’acetosella troviamo anche vitamina C, ferro e mucillagine. In passato veniva utilizzata per curare lo scorbuto.
Acetosella in cucina
A tavola l’acetosella può essere consumata cruda, nelle insalate, ma preferibilmente in primavera, periodo durante il quale le foglie hanno un gusto più dolce, oppure anche bollita, come gli spinaci, avendo però cura di cambiare l’acqua di cottura.
Tarassaco
Le sue foglie amare e con alto contenuto di ferro sono commestibili e ottime. Le rosette delle foglie basali si mangiano cotte e condite con un goccio di olio evo. Con il tarassaco, anche noto con il nome di dente di leone, si possono dar vita a un gran numero di ricette. Le ricette a base di tarassaco sfruttano sia i fiori, sia le foglie di questa deliziosa pianta selvatica: dalle polpette vegetariane alla marmellata, in cui si usano esclusivamente i fiori gialli della pianta.
Borragine
Se il cavolo nero è il vegetale di punta della ribollita toscana, la borragine lo è della zuppa genovese. Anche i fiori si mangiano: potete usarli per decorare i piatti o all’interno di una frittata.
Qui non potevamo elencarle tutte, ma a questo link trovate tutte, ma proprio tutte le erbe spontanee benefiche da mangiare senza correre alcun rischio.