Morbo di Parkinson, non solo tremore: i sintomi precoci che nessuno conosce

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È una malattia degenerativa che inizia lentamente e che, pian piano, peggiora. È una malattia che è parte del gruppo dei disordini del movimento e, tra queste, è la più frequente. Stiamo parlando del morbo di Parkinson, che prende il nome da James Parkinson, chirurgo XIX secolo, che per primo descrisse i sintomi della malattia. La malattia di Parkinson colpisce indistintamente uomini e donne e, di solito, compare intorno ai 55 anni. Nel 5% dei casi, però, inizia prima, tra i 20 e i 40.

Quando sopraggiunge il morbo di Parkinson? Quando la produzione di dopamina nel cervello – provocata dalla degenerazione dei neuroni – cala in modo significativo. Secondo alcuni studi, la fase preclinica, cioè quella che intercorre tra quando compaiono i primi sintomi e quando viene diagnosticata la malattia, è di circa 5 anni. Non tutti, comunque, sono d’accordo con questa teoria.
Tra le cause che portano alla comparsa del morbo di Parkinson, ci sono senza dubbio fattori genetici. Chi ha familiari con il Parkinson, ha una probabilità maggiore del 20% di soffrire della stessa patologia. Continua a leggere dopo la foto

Anche l’esposizione a pesticidi o solventi aumenta il rischio di ammalarsi. Al contrario chi fuma sembra avere minori probabilità di prendere il Parkinson. Ciò non significa che fumare faccia bene e, se non fumate, non è certo il caso che iniziate per ridurre le probabilità di ammalarsi di Parkinson (anche perché, fumando, aumenta il rischio di ammalarsi di altro, per esempio di tumore al tumore o di malattie cardiovascolari).

Ma come riconoscere o iniziare a sospettare il morbo di Parkinson? Ovviamente diagnosticare la malattia non è così semplice e il più delle volte occorrono mesi o anni per arrivare alla diagnosi definitiva.
Ci sono però alcuni segnali precoci che possono far pensare a una malattia come il Parkinson. E quali sono questi segnali? Per esempio un cambio di tono della voce. O un volto che sembra più rigido e meno espressivo. Continua a leggere dopo la foto

Anche repentini cambi d’umore, improvvisa depressione e altri disturbi dell’umore possono essere i campanelli d’allarme del Parkinson anche se, ovviamente, soffrire di depressione o avere repentini sbalzi di umore non significa necessariamente avere il Parkinson. Sintomi precoci del morbo di Parkinson sono anche una compromissione di gusto e olfatto e una aumentata sudorazione (che non è giustificata, per esempio, da sforzi particolari).

Con la carenza di dopamina nel corpo la pressione si abbassa e aumenta la stitichezza: si tratta dunque di due sintomi che possono anticipare il Parkinson. Questi sono i sintomi precoci che difficilmente associamo al morbo di Parkinson che ci fa pensare, piuttosto, al tremore a riposo. In effetti questo tipo di tremore è un sintomo caratteristico della malattia e si manifesta quando ormai ci sono pochi dubbi riguardo la diagnosi. Continua a leggere dopo la foto

Tra gli altri sintomi “famosi” ci sono la lentezza dei movimenti, la rigidità (cioè un aumento involontario del tono muscolare) e, con l’andare avanti del tempo, anche un disequilibrio nella postura e difficoltà a camminare. Chi ha il morbo di Parkinson, tenderà a limitare involontariamente il movimento oscillatorio delle braccia durante il cammino.

Uno dei sintomi che più compromette la vita del malato è la bradicinesia, cioè la lentezza dei movimenti che porta a compiere con estrema lentezza anche i gesti più semplici come mangiare, lavarsi, vestirsi. Altri sintomi che si riscontrano in numerosi pazienti sono la postura curva con il corpo che tende a pendere da un lato e la disfagia, cioè problemi con la deglutizione. In caso di morbo di Parkinson viene infatti a mancare la coordinazione tra i muscoli della bocca. Cosa fare nel caso di sospetto? Senza dubbio rivolgersi a un neurologo.

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