Tutt’altro che incantevole l’aspetto che in questi giorni sta assumendo la neve in Siberia: il soffice manto, di un’inquietante neve nera, ha ricoperto diverse città nella regione siberiana di Kuzbass, che ospita circa 2,6 milioni di persone, e che è una delle più grandi miniere di carbone del mondo.
L’economia e l’identità dell’area sono così dominate dal carbone che il Krasnaya Gorka, un museo sull’estrazione del carbone, è considerato una delle maggiori attrazioni dell’area.
Nonostante le ricche risorse dell’area abbiano fornito ai residenti molte prospettive di lavoro, sono anche un’importante causa di inquinamento.
Secondo The Guardian e The Siberian Times, infatti, la neve è contaminata dalla polvere di carbone che è stata rilasciata nell’aria da pozzi di carbone aperti e da fabbriche gestite in maniera inadeguata.
La tetra neve scura ha ricoperto le città di Prokopyevsk, Kiselyovsk e Leninsk.
Un ufficiale della centrale a carbone ha dichiarato ai media locali che lo scudo che avrebbe dovuto impedire la fuga della polvere di carbone ha avuto un malfunzionamento.
Andrei Panov, vicegovernatore della regione del Kemerovo, ritiene responsabili anche le caldaie a carbone, le emissioni delle auto e altre centrali a carbone. Le autorità stanno valutando se intraprendere un processo penale per inquinamento e disastro ambientale.