Da un po’ di anni a questa parte, l’olio di palma è diventato un po’ il simbolo di tutti i mali. Dopo che l’European Food Safety Authority, nel maggio 2016 ha denunciato la pericolosità di questo olio ritenendolo potenzialmente genotossico e cancerogeno, l’opinione pubblica ha preso sempre più sul serio la causa dell’abolizione dell’olio di palma dagli scaffali dei supermercati.
Per quanto alcune conquiste siano già state fatte in tal senso – visto che ormai in commercio si trovano parecchi prodotti che non hanno l’olio di palma tra i loro ingredienti – ora l’attenzione è tutta rivolta versi i più piccoli.
Il Fatto Alimentare e il Great Italian Food Trade, infatti, hanno lanciato una petizione su change.org per far sì che l’olio di palma venga eliminato nel latte in polvere dei neonati. Moltissime marche di latte in polvere, infatti, ancora oggi riportano l’olio di palma nell’elenco dei loro ingredienti.
La petizione ha raggiunto già le 17mila firme, ma la strada per fare sì che in Italia cresca un vero movimento di sensibilizzazione è ancora molta. I fautori della petizione, però, non demordono e marchi come Mellin, Milite Italia, Nutricia, Nestlé, Menarini, Nipiol e altri ancora iniziano a mettersi sull’attenti.