Al posto del riso, anche questo cereale che si presta molto bene alle ricette fresche per l’estate (basti pensare alla classica insalata di riso), perché non usare l’orzo perlato? Ha anche meno calorie del più comune riso e le controindicazioni sono pochissime.
Ecco dunque come utilizzare l’orzo perlato in cucina.
Orzo perlato
L’orzo perlato è un cereale molto utilizzato e sempre presente sulle nostre cucine, dalla colazione alla cena. A differenza dell’orzo normale, l’orzo perlato è sottoposto a un particolare procedimento di raffinazione che, pur riducendone il numero e la qualità di fibre, vitamine e sali minerali, lo rende più gustoso e appetibile.
Orzo perlato e riso: un confronto
Il contenuto proteico del riso è il più basso tra i cereali (7,5%), mentre l’orzo ne contiene il 12,3%. L’orzo perlato, tuttavia, riesce a conservare molte delle proprietà benefiche per il nostro organismo.
Seppur in maniera ridotta rispetto all’orzo integrale e all’orzo decorticato, l’orzo perlato conserva comunque un buon numero di fibre, oltre che a un quantitativo importante di sali minerali, come il potassio, il sodio, il ferro, il magnesio, il calcio e il fosforo.
Orzo e bellezza, perché fa bene a intestino e capelli
Da non tralasciare anche l’importante numero di vitamine contenute: vitamina A, C, E, K e anche numerose del gruppo B, senza considerare l’elevato numero di aminoacidi, considerando gli ottimi valori di tiamina, riboflavina e niacina.
In generale l’orzo perlato è un ottimo remineralizzante per il nostro organismo, inoltre depura e aiuta il nostro apparato digerente a trovare la giusta regolarità, dal momento che l’orzo perlato favorisce la produzione dei succhi gastrici e allevia il gonfiore dello stomaco.
L’elevato numero di vitamine, invece, ha un effetto benefico sul nostro sistema immunitario, rafforzando le proprietà antiossidanti e antinfiammatorie.
I sali minerali, inoltre, aumentano le facoltà cerebrali e soprattutto aiutano a mantenere alta la concentrazione, oltre a ridare alle nostre ossa il giusto vigore. L’orzo, inoltre, contiene acido silicico, un alleato prezioso per la salute dei capelli, delle unghie e dell’epidermide, dal momento che ne protegge l’elasticità e ritarda l’insorgere delle rughe.
Orzo perlato, ma quante calorie ha?
L’orzo perlato, quindi, può essere definito come un alimento a basso contenuto calorico e ricco di valori nutrizionali, perfetto dunque per ogni tipo di dieta alimentare.
In cento grammi di orzo perlato sono contenute circa 319 calorie: circa l’80% deriva dai carboidrati, il 15% proviene dalle proteine e il restante 5% dai grassi.
L’orzo perlato, dunque, diventa un alleato prezioso per i bambini, per gli anziani e per i convalescenti. Inoltre l’orzo perlato è un alimento molto consigliato alle donne in allattamento dal momento che favorisce la produzione di latte materno grazie alle sue proprietà galattogene.
Controindicazioni dell’orzo perlato
Rispetto al riso, l’orzo perlato, sebbene non necessiti di ammollo, ha dei tempi di cottura molto più lunghi. Il primo passo per cucinarlo è quello di mettere l’orzo sotto l’acqua per lavarlo, togliere l’acqua in eccesso tramite un colino e poi cuocerlo.
La cottura può avvenire sia per bollitura che in modo simile al risotto. Nel primo caso, si immerge il cereale, raggiunta l’ebollizione dell’acqua, e si lascia sul fuoco per circa 40 minuti, mescolando di tanto in tanto. Nel secondo caso, una sorta di tostatura come il riso, il tempo di cottura è comunque di 30 minuti.