L’osteoporosi è la più diffusa malattia delle ossa nelle donne; per questo negli anni sono stati numerosi gli studi volti a cercare nuove tecnologie e cure per la prevenzione e la regressione della malattia.
Il termine “Osteoporosi” significa “osso poroso”: questa malattia è frequente nella menopausa, periodo durante il quale, per il naturale calo di estrogeni, si creano buchi all’interno delle ossa. Risultato: una riduzione della densità. Ne consegue la perdita di massa, resistenza e forza che causa facili fratture.
L’osteoporosi è una malattia molto frequente: ne soffre 1 donna su 3 e comporta, se non correttamente trattata, diverse conseguenze a livello sociale e economico. Le ossa maggiormente interessate sono le vertebre dorso-lombari, il femore, il polso e l’anca.
Ma perché viene l’osteoporosi? Perché gli osteoblasti – cioè le cellule che contribuiscono alla formazione ossea – e gli osteoclasti – cioè le cellule che contribuiscono al riassorbimento osseo – non lavorano più in maniera equilibrata con l’avanzamento dell’età. Le ossa si consumano più velocemente e si deteriorano. Continua a leggere dopo la foto
L’osteoporosi può essere primaria o secondaria. Il 95% dei casi è di forma primaria. Questa a sua volta si suddivide in idiopatica (la forma più rara, che si riscontra anche negli adolescenti), di tipo I (dovuta alla normale caduta della produzione degli estrogeni tipica della menopausa) e di tipo II (dovuta a fattori come l’immobilizzazione e alcune carenze. Per esempio quella di calcio, magnesio, vitamina D, vitamina K.
Si parla di osteoporosi secondaria quando essa è conseguenza di altro. Per esempio patologie endocrine, gastrointestinali, croniche e assunzione protratta di farmaci quali i corticosteroidi o gli immunosoppressori.
Ma come si manifesta? Purtroppo, come molte malattie, nella fase iniziale è silente, cioè non dà sintomi. Continua a leggere dopo la foto
In alcune persone non dà né fastidio né dolore ma può manifestarsi nel modo peggiore. Ovvero con una frattura a seguito di una caduta banalissima.
Quali possono essere i segnali che possono far sospettare la presenza di osteoporosi? Mal di schiena, per esempio, ma anche perdita di denti, postura incurvata, fratture frequenti. In queste situazioni, meglio non rimandare una visita perché un intervento tempestivo è essenziale.
La diagnosi della malattia da parte del medico inizia con un’anamnesi del paziente e della sua famiglia per valutare una eventuale familiarità della patologia per poi eseguire l’esame obiettivo.
Sono importanti gli esami del sangue, per valutare i vari parametri necessari, e i diversi esami radiologici. Continua a leggere dopo la foto
La Mineralometria Ossea Computerizzata (MOC), cioè quell’esame che calcola la densità dell’osso, è l’esame diagnostico più consigliato.
Tra i farmaci, i più utilizzati sono gli “anti-riassorbitivi”, che agiscono diminuendo o bloccando l’erosione dell’osso e sono in grado di ridurre le fratture patologiche. Per la terapia del dolore vengono impiegati gli antinfiammatori che, però, come sappiamo, vanno usati con moderazione perché non sono proprio innocui.
Un ruolo fondamentale è giocato dalla prevenzione: uno stile di vita sano, un’alimentazione equilibrata, un po’ di attività fisica sono buone abitudini che possono migliorare notevolmente la qualità della nostra vita.
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