Una cosa è certa, l’uomo a un certo punto della storia, ha iniziato a mangiare carne ed è stato necessario per l’evoluzione. Ciò avvenne agli albori della specie, durante il periodo dell’era glaciale. Le temperature così basse impedirono all’uomo di mantenersi in vita con le sole forme vegetali e così, iniziarono a mangiare prima le carcasse, dopo, proseguirono con il dare la caccia alle prede.
Dall’era glaciale in poi tale abitudine fu mantenuta. Il consumo di carne si accostò a quello dei vegetali. Fino alla rivoluzione industriale tale consumo è stato marginale e spesso, riservato solo ai ricchi. La maggior parte della popolazione era costretta ad una dieta vegetariana. La carne era quindi un “pregio”, chi la mangiava viveva in una posizione sociale alta.
Oggi, il consumo di carne è arrivato all’eccesso. L’allevamento animale è stato spinto ai limiti, a tal punto che il consumo di carne è entrato nelle abitudini di tutti. Parallelamente iniziarono, con questo eccesso, seri problemi alimentari.
Gli studiosi arrivarono così a comprendere che, per una buona salute, era necessario un basso consumo di carne (preferibilmente pesce), circa una volta a settimana.
Mai come oggi si è consumata tanta carne e, nonostante tutto, i problemi che ne derivano continuano ad essere ben presenti nella nostra società. Se da una parte la carne potrebbe non essere eliminata del tutto, per un migliore stato di salute dovrebbe essere ridotto al minimo.
Gemma Doni